Accordo politico per una Romania europea
I partiti dell’opposizione – PNL, USR, PRO Romania e PMP — hanno firmato a Bucarest, l’Accordo nazionale, proposto dal presidente Klaus Iohannis, per il consolidamento del percorso europeo della Romania. Hanno concordato di sostenere le pratiche volte a riportare nella legislazione gli esiti del referendum del 26 maggio e a correggere le controverse modifiche apportate negli ultimi due anni alle leggi sulla giustizia. I partiti al potere, il PSD e l’ALDE, hanno rifiutato di firmare il patto. Il capo dello stato ha criticato nuovamente i socialdemocratici affermando che hanno chiesto più emendamenti che il numero di articoli dell’accordo.
Mihai Pelin, 14.06.2019, 15:05
I partiti dell’opposizione – PNL, USR, PRO Romania e PMP — hanno firmato a Bucarest, l’Accordo nazionale, proposto dal presidente Klaus Iohannis, per il consolidamento del percorso europeo della Romania. Hanno concordato di sostenere le pratiche volte a riportare nella legislazione gli esiti del referendum del 26 maggio e a correggere le controverse modifiche apportate negli ultimi due anni alle leggi sulla giustizia. I partiti al potere, il PSD e l’ALDE, hanno rifiutato di firmare il patto. Il capo dello stato ha criticato nuovamente i socialdemocratici affermando che hanno chiesto più emendamenti che il numero di articoli dell’accordo.
Il presidente ha assicurato, però, che la lista delle firme rimane aperta. Klaus Iohannis: “Questa firma non rappresenta un passo tramite cui vogliamo escludere altre persone, è possibile che nel tempo anche altri vogliano firmare e desidero lasciare la porta aperta a tutti i politici che intendono costruire una Romania migliore.”
Il presidente del PNL, il principale partito dell’opposizione, Ludovic Orban, ha affermato che il documento può gettare le basi di una democrazia autentica in Romania: “Per la Romania, non esiste un’altra via, se non un’integrazione più seria e più profonda, che le permetta di sfruttare tutte le opportunità e i vantaggi di cui dispone.”
L’USR ha firmato l’accordo perché questo sostiene lo stato di diritto e una giustizia indipendente, afferma il presidente dell’Unione, Dan Barna: “Questo accordo nazionale è il primo elemento di una costruzione che deve contenere anche il sintagma “senza condannati negli incarichi pubblici”.
Anche il leader PRO Romania, l’ex premier PSD Victor Ponta, ha spiegato perché ha firmato il patto: “Ho firmato questo patto assieme ai miei colleghi di PRO Romania per un motivo molto semplice, i principi di questo patto sono corretti e benefici per il nostro benessere come società.”
Dal canto suo, il presidente del PMP, Eugen Tomac, spera che i politici capiscano che la Romania è profondamente legata ai valori europei: “Il nostro attaccamento a valori quali la democrazia, la libertà, la pace e lo stato di diritto, che stanno alla base dell’UE, non è negoziabile.”
Il presidente ad interim del PSD, la premier Viorica Dăncilă, ha rifiutato di firmare il documento, perché non vi sono stati inseriti gli emendamenti proposti dai socialdemocratici: “Non sono stata invitata, probabilmente è stata presa in considerazione anche la dichiarazione che ho fatto in merito a questo patto. Ho detto che un patto presuppone un consenso da parte di tutte le forze politiche, è un progetto che può essere emendato dai partiti politici. Noi abbiamo detto che vogliamo proporre certi emendamenti e, dal momento che non si ritrovano nel patto, non c’è motivo per noi di partecipare alla sua firma.”
Ex partner nel Parlamento della coalizione governativa PSD-ALDE, l’UDMR, ha annunciato che firmerà l’accordo la settimana prossima.