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Consultazioni politiche a Chişinău

A Chişinău, i rappresentanti del Blocco Parlamentare ACUM di centro destra e quelli dei socialisti hanno discusso della possibilità di sbloccare l’attività del Parlamento. I colloqui hanno puntato sul cosiddetto pacchetto volto a liberare le istituzioni dello stato. Un secondo passo sarebbe che ACUM si assumesse la responsabilità di un governo di minoranza, ha dichiarato la presidente del Partito Azione e Solidarietà, Maia Sandu: “Quello che ci proponiamo è di iniziare il processo di eliminazione dell’oligarchia. Il processo può iniziare con il voto delle leggi nel parlamento. Se si realizza il primo passo e se c’è disponibilità per il secondo, cioè per un governo assunto da ACUM che continui il processo di pulizia delle istituzioni statali, allora ovviamente si andrà anche al passo successivo.”



Il Blocco ACUM insiste che, nella prima tappa, sia la direzione del Parlamento, sia quella del Governo tornino ai suoi rappresentanti e la carica di capo del legislativo sia assunta dai socialisti solo dopo l’adozione delle leggi. Allo stesso tempo, la presidente del PSRM, Zinaida Greceanîi, ha dichiarato, dopo i colloqui con il blocco ACUM, che le posizioni delle parti sono rimaste immutate, mentre i socialisti non rinunciano alla carica di presidente del Parlamento. Inoltre, desiderano avere ministri ai dicasteri degli esteri, interno, difesa e reintegrazione nel futuro governo. Zinaida Greceanîi: “Non siamo andati oltre. Sia noi che loro abbiamo presentato le proprie posizioni, posizioni molto rigide, abbiamo visto che c’è un’apertura, dunque vedremo come andranno vanti le cose.”



I colloqui tra il Blocco ACUM e il PSRM si svolgono dopo che tre esponenti stranieri rappresentanti degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e della Federazione Russa hanno avuto visite separate e incontri a Chişinău con i rappresentanti dei partiti parlamentari. Dopo i colloqui, il commissario europeo per la politica di vicinato e i negoziati per l’allargamento, Johannes Hahn, ha dichiarato che l’Unione Europea è interessata che a Chişinău ci sia un governo stabile con una forte maggioranza nel Parlamento, che i politici possano collaborare per migliorare gli standard di vita dei cittadini. I rappresentanti del Blocco ACUM hanno attirato l’attenzione che gli esponenti stranieri si sono detti preoccupati per gli sviluppi degli avvenimenti in Moldova, sottolineando, inoltre, che le soluzioni politiche si trovano all’interno del Paese.



Alle politiche del 24 febbraio scorso, i socialisti filorussi del presidente Igor Dodon si sono aggiudicati 35 sui 101 seggi di deputati. Il Partito Democratico, di centro-sinistra, del controverso oligarca Vladimir Plahotniuc, avrà 30 deputati, mentre il blocco ACUM, un’alleanza della destra pro-europea, 26. Sette seggi spettano al partito populista presieduto dal sindaco russofono della città di Orhei (centro), Ilan Şor, condannato dal tribunale di primo grado a sette anni e mezzo di reclusione per aver defraudato un miliardo di dollari dal sistema bancario della repubblica. Diventano deputati anche tre candidati indipendenti.

Consultazioni politiche a Chişinău
Consultazioni politiche a Chişinău

, 05.06.2019, 13:27

A Chişinău, i rappresentanti del Blocco Parlamentare ACUM di centro destra e quelli dei socialisti hanno discusso della possibilità di sbloccare l’attività del Parlamento. I colloqui hanno puntato sul cosiddetto pacchetto volto a liberare le istituzioni dello stato. Un secondo passo sarebbe che ACUM si assumesse la responsabilità di un governo di minoranza, ha dichiarato la presidente del Partito Azione e Solidarietà, Maia Sandu: “Quello che ci proponiamo è di iniziare il processo di eliminazione dell’oligarchia. Il processo può iniziare con il voto delle leggi nel parlamento. Se si realizza il primo passo e se c’è disponibilità per il secondo, cioè per un governo assunto da ACUM che continui il processo di pulizia delle istituzioni statali, allora ovviamente si andrà anche al passo successivo.”



Il Blocco ACUM insiste che, nella prima tappa, sia la direzione del Parlamento, sia quella del Governo tornino ai suoi rappresentanti e la carica di capo del legislativo sia assunta dai socialisti solo dopo l’adozione delle leggi. Allo stesso tempo, la presidente del PSRM, Zinaida Greceanîi, ha dichiarato, dopo i colloqui con il blocco ACUM, che le posizioni delle parti sono rimaste immutate, mentre i socialisti non rinunciano alla carica di presidente del Parlamento. Inoltre, desiderano avere ministri ai dicasteri degli esteri, interno, difesa e reintegrazione nel futuro governo. Zinaida Greceanîi: “Non siamo andati oltre. Sia noi che loro abbiamo presentato le proprie posizioni, posizioni molto rigide, abbiamo visto che c’è un’apertura, dunque vedremo come andranno vanti le cose.”



I colloqui tra il Blocco ACUM e il PSRM si svolgono dopo che tre esponenti stranieri rappresentanti degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e della Federazione Russa hanno avuto visite separate e incontri a Chişinău con i rappresentanti dei partiti parlamentari. Dopo i colloqui, il commissario europeo per la politica di vicinato e i negoziati per l’allargamento, Johannes Hahn, ha dichiarato che l’Unione Europea è interessata che a Chişinău ci sia un governo stabile con una forte maggioranza nel Parlamento, che i politici possano collaborare per migliorare gli standard di vita dei cittadini. I rappresentanti del Blocco ACUM hanno attirato l’attenzione che gli esponenti stranieri si sono detti preoccupati per gli sviluppi degli avvenimenti in Moldova, sottolineando, inoltre, che le soluzioni politiche si trovano all’interno del Paese.



Alle politiche del 24 febbraio scorso, i socialisti filorussi del presidente Igor Dodon si sono aggiudicati 35 sui 101 seggi di deputati. Il Partito Democratico, di centro-sinistra, del controverso oligarca Vladimir Plahotniuc, avrà 30 deputati, mentre il blocco ACUM, un’alleanza della destra pro-europea, 26. Sette seggi spettano al partito populista presieduto dal sindaco russofono della città di Orhei (centro), Ilan Şor, condannato dal tribunale di primo grado a sette anni e mezzo di reclusione per aver defraudato un miliardo di dollari dal sistema bancario della repubblica. Diventano deputati anche tre candidati indipendenti.

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