Papa Francesco in Romania
La Vergine Maria estenda la sua materna
protezione su tutti i cittadini della Romania che, nel corso della storia,
hanno confidato nella sua intercessione. A Lei affido tutti voi e Le chiedo di
guidarvi nel cammino della fede. Così Papa Francesco al Regina Coeli ieri a
Blaj. Un commovente messaggio riportato in lingua romena anche su twitter dal Sommo Pontefice, mentre tornava dal viaggio in Romania. Camminiamo insieme! è
stato il motto della visita di stato, pastorale ed ecumenica, calorosamente
attesa dai romeni, desiderosi di vedere Papa Francesco, uno dei più amati Pontefici,
particolarmente popolare per la sua umanità, modestia e sobrietà.
Leyla Cheamil, 03.06.2019, 13:26
La Vergine Maria estenda la sua materna
protezione su tutti i cittadini della Romania che, nel corso della storia,
hanno confidato nella sua intercessione. A Lei affido tutti voi e Le chiedo di
guidarvi nel cammino della fede. Così Papa Francesco al Regina Coeli ieri a
Blaj. Un commovente messaggio riportato in lingua romena anche su twitter dal Sommo Pontefice, mentre tornava dal viaggio in Romania. Camminiamo insieme! è
stato il motto della visita di stato, pastorale ed ecumenica, calorosamente
attesa dai romeni, desiderosi di vedere Papa Francesco, uno dei più amati Pontefici,
particolarmente popolare per la sua umanità, modestia e sobrietà.
A Bucarest, la prima giornata della visita è
stata segnata da momenti di carica simbolica e storica. Il Santo Padre è stato
ricevuto dal presidente Klaus Iohannis e ha avuto un incontro con la premier
Viorica Dancila. Ha visitato poi il Palazzo del Patriarcato, dove ha avuto un
incontro privato con il Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, Daniel, dopo
di che ha tenuto un discorso alla Cattedrale Nazionale, dove ha pregato Padre
Nostro in latino. Successivamente, ha celebrato la Santa Messa alla Cattedrale
Cattolica San Giuseppe di Bucarest e ha salutato le decine di migliaia di
persone desiderose di vederlo.
Il 1 giugno, nel secondo giorno della visita,
Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa al Santuario Mariano di Şumuleu Ciuc, in una zona dell’est della Transilvania
abitata da popolazione a maggioranza ungherese, dove si svolge il più grande
pellegrinaggio cattolico annuale dell’Europa centro-orientale. Questo pellegrinaggio annuale appartiene all’eredità della Transilvania,
ma onora insieme le tradizioni religiose romena e ungherese; vi partecipano
anche fedeli di altre confessioni ed è un simbolo di dialogo, unità e
fraternità, ha detto
Papa Francesco a Şumuleu Ciuc, dopo di che è andato a Iaşi, dove vive una cospicua comunità cattolica.
La
Romania è il giardino della Madre di Dio, e in questo incontro ho potuto
rendermene conto, perchè lei è Madre che coltiva i sogni dei figli, che ne
custodisce le speranze, che porta la gioia nella casa, ha detto il Sommo Pontefice, che ha dato la benedizione a 800 anziani e malati
alla Cattedrale Santa Maria Regina, pregando insieme ai presenti per i giovani
e le famiglie. Circa 150.000 pellegrini erano presenti alle cerimonie.
L’apice della visita è stato raggiunto con la Divina Liturgia di
Beatificazione dei sette vescovi greco-cattolici perseguitati e torturati dal
regime comunista. Pensiamo, in particolare, ai sette
Vescovi greco-cattolici che ho avuto la gioia di proclamare Beati. Di fronte
alla feroce oppressione del regime, essi dimostrarono una fede e un amore
esemplari per il loro popolo. Con grande coraggio e fortezza interiore,
accettarono di essere sottoposti alla dura carcerazione e ad ogni genere di
maltrattamenti, pur di non rinnegare l’appartenenza alla loro amata Chiesa.
Questi Pastori, martiri della fede, hanno recuperato e lasciato al popolo
romeno una preziosa eredità che possiamo sintetizzare in due parole: libertà e
misericordia, ha detto Papa Francesco nell’omelia a Blaj. E sempre in questa
città, incontrando la comunità dei rom, il Sommo Pontefice ha chiesto perdono, in nome della Chiesa, per i momenti in
cui, nel corso della storia, sono stati discriminati, maltrattati o guardati in
maniera sbagliata.
Questa visita storica si è svolta nel 20/o
anniversario di quella compiuta da Papa Giovanni Paolo II nel 1999, la prima di
un Sommo Pontefice in un Paese a maggioranza ortodossa. Torno a
casa arricchito, portando con me luoghi e momenti, ma soprattutto volti. I
vostri volti coloreranno i miei ricordi e popoleranno la mia preghiera. Vi
ringrazio e vi porto con me, ha detto il Sommo Pontefice al termine dei tre
giorni passati in Romania.