Papa Francesco in Romania: i discorsi del presidente Klaus Iohannis e del Sommo Pontefice
Il discorso pronunciato dal Presidente romeno, Klaus Iohannis, in occasione dell’incontro di Sua Santità, Papa Francesco, con le Autorità, la Società civile e il Corpo diplomatico
Santità,
Iuliana Sima Anghel, 31.05.2019, 15:28
Il discorso pronunciato dal Presidente romeno, Klaus Iohannis, in occasione dell’incontro di Sua Santità, Papa Francesco, con le Autorità, la Società civile e il Corpo diplomatico
Santità,
Beatitudine,
Eminenze,
Eccellenze,
Signore e Signori
E’ una grande gioia per me, in qualità di Presidente della Romania e a nome di tutti i romeni, riceverLa a Bucarest, nel Palazzo Cotroceni ed augurarLe il Benvenuto in Romania! Si ritroverà per alcuni giorni sulla terra di Sant’Andrea Apostolo, Protettore della Romania, e sono convinto, Santo Padre, che a Bucarest, Iaşi, Şumuleu Ciuc e Blaj sarà accolto con il più grande calore. Conoscerà la terra che San Giovanni Paolo II ha chiamato in modo così bello Giardino della Madre di Dio. A nostra volta, saremo lieti di ospitare il Vescovo di Roma, luogo delle radici della nostra lingua e fede. La visita di Vostra Santità avviene in una settimana che, per i credenti cattolici, si trova tra l’Ascensione e la Pentecoste, e per i credenti ortodossi precede l’Ascensione del Signore.
Alla fine della Sua Visita in Romania, Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato, il 9 maggio 1999, un forte messaggio di fiducia nel futuro del nostro Paese, nel suo destino europeo, nel ruolo della nostra civiltà come ponte tra Occidente e Oriente. Oggi posso dirLe che quel messaggio che abbiamo ricevuto ha fruttificato e la Romania ha ritrovato il suo destino nella famiglia dell’Europa unita. Meno di una settimana fa, questo destino europeo è stato fortemente riconfermato dai romeni nel Paese e all’estero.
La diplomazia pontificia continua ad essere un fattore pacificatore e di equilibrio nell’affrontare le questioni dell’agenda globale. Di fronte alle sfide contemporanee, i cittadini della Romania vedono la Visita di Vostra Santità come un nuovo incoraggiamento a compiere un servizio al bene comune per contribuire ad una società giusta e ad un mondo di amore fra gli uomini.
Durante questo periodo, la Romania sta compiendo il suo primo mandato alla Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Come ha sottolineato in varie occasioni, dobbiamo avere cura della nostra casa comune, l’Europa. Ho avuto il privilegio di ospitare i leader europei a Sibiu, il 9 maggio, proprio nella Festa dell’Europa, per un importante momento di riflessione sul futuro dell’Europa. Condivido con soddisfazione il fatto che, attraverso la Dichiarazione politica adottata al Summit di Sibiu, le nazioni europee ed i leader europei abbiano chiaramente ribadito la loro volontà di lavorare insieme per un’Europa unita in pace e democrazia, un’Europa unica, guidata dai sui valori e dalle sue libertà.
Santità,i cittadini della Romania hanno conosciuto direttamente la tragica esperienza del totalitarismo, la mancanza di libertà, la privazione forzata dei valori cristiani. La visita di Vostra Santità avviene un anno dopo la celebrazione del Centenario della Grande Unione ed a trent’anni da quando ci siamo ritrovati, attraverso il sacrificio, nell’esercizio dei diritti fondamentali, inclusa la libertà di espressione e di coscienza.
Oggi i romeni glorificano l’Altissimo senza paura e senza alcun impedimento, in romeno o nelle lingue di tutte delle minoranze nazionali. La beatificazione dei Vescovi martiri della Chiesa Romena unita con Roma, Greco-Cattolica, è anche un grande omaggio a tutti coloro che si sono sacrificati durante il periodo comunista per la libertà e per la fede. La visita di Vostra Santità ha anche un gran significato per le relazioni della Romania con la Santa Sede, anticipando l’anniversario del centenario delle relazioni diplomatiche bilaterali, che si celebrerà nel 2020. Le relazioni politico-diplomatiche tra la Romania e la Santa Sede sono molto buone, basate su una comunicazione costante.
Nel 25° anniversario della ripresa delle relazioni diplomatiche bilaterali, il 15 maggio 2015, ci siamo incontrati, Santo Padre, e abbiamo avuto l’onore di invitarLa a visitare il nostro Paese.
Santità,in un mondo marcato da fenomeni complessi, l’Europa ha bisogno oggi, forse più che mai, di modelli di convivenza pacifica, di modelli di dialogo tra la maggioranza e le minoranze, dialogo fra le culture, che offra punti di riferimento per il consolidamento della tolleranza e del rispetto reciproco. La Romania è un esempio di buone pratiche, per il modo in cui ha assicurato e assicura il rispetto dei diritti delle persone appartenenti alle 20 minoranze nazionali storiche del suo territorio.
Sotto il segno della generosità, della solidarietà sociale e della comprensione tra le civiltà, la missione che Lei porta avanti nel mondo è ben conosciuta e apprezzata nel nostro Paese. Nelle chiese cattoliche di rito latino e orientale, nelle chiese ortodosse, in quelle di altri culti cristiani, così come nei luoghi di preghiera di altri culti riconosciuti dalla legge in Romania, ci sono i valori la cui fonte è l’amore al prossimo, al quale Vostra Santità fa ogni volta appello. La condivisione di questo dono è il fondamento dei buoni rapporti tra i culti nel nostro Paese.
In Romania, un Paese con una popolazione a maggioranza ortodossa, l’impegno dello Stato di garantire la libertà religiosa ha portato a un dialogo interconfessionale caratterizzato da un profondo rispetto reciproco. Questo clima rispecchia anche l’ospitalità che la Chiesa Cattolica offre alla nostra diaspora in Europa, per la quale vorrei ringraziarVi moltissimo!
Santità, i Messaggi di Vostra Santità invitano all’empatia e all’azione di fronte alla povertà, alla violenza, alle migrazioni, all’indebolimento della comunione umana, all’aggressione nei confronti dell’ambiente e al consumismo. Nella società romena risuonano gli appelli di solidarietà e di responsabilità di Vostra Santità. Stiamo camminando con fiducia assieme a Vostra Santità su questo ponte per costruire un mondo di pace e di realizzazione umana, un Giardino della Madre di Dio per tutti, verso il quale dobbiamo Camminare insieme!. (Audio: il discorso del presidente Klaus Iohannis)
Il discorso di Sua Santità, Papa Francesco, in occasione dell’incontro di con le Autorità, la Società civile e il Corpo diplomatico al Palazzo Cotroceni
Rivolgo il mio cordiale saluto e il mio ringraziamento al Signor Presidente e alla Signora Primo Ministro per l’invito a visitare la Romania e per le gentili espressioni di benvenuto rivoltemi, anche a nome delle altre Autorità della Nazione e del vostro amato popolo. Saluto i Membri del Corpo Diplomatico e gli esponenti della società civile qui riuniti. Saluto con fraterno amore il mio fratello Daniel. Con deferenza porgo il mio saluto a tutti i Metropoliti e ai Vescovi del Santo Sinodo, e a tutti i fedeli della Chiesa Ortodossa Romena. Saluto con affetto i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi, le religiose e tutti i membri della Chiesa Cattolica, che vengo a confermare nella fede e a incoraggiare nel loro cammino di vita e testimonianza cristiana. Così Papa Francesco nel discorso tenuto in occasione dell’incontro di con le Autorità, la Società civile e il Corpo diplomatico al Palazzo Cotroceni.
Sono lieto di trovarmi nella vostra bella terra, a vent’anni dalla visita di San Giovanni Paolo II e mentre la Romania – per la prima volta da quando è entrata a far parte dell’Unione Europea – presiede in questo semestre il Consiglio dell’UE. È questo un momento propizio per rivolgere uno sguardo d’insieme ai trent’anni ormai trascorsi da quando la Romania si liberò da un regime che opprimeva la libertà civile e religiosa e la isolava rispetto agli altri Paesi europei, e che inoltre aveva portato alla stagnazione della sua economia e all’esaurirsi delle sue forze creative, ha aggiunto il Sommo Pontefice.
Durante questo tempo la Romania si è impegnata nella costruzione di un progetto democratico attraverso il pluralismo delle forze politiche e sociali e il loro reciproco dialogo, per il fondamentale riconoscimento della libertà religiosa e per il pieno inserimento del Paese nel più ampio scenario internazionale. È importante riconoscere i molti passi avanti compiuti su questa strada, anche in mezzo a grandi difficoltà e privazioni. La volontà di progredire nei vari campi della vita civile, sociale e scientifica ha messo in moto tante energie e progettualità, ha liberato numerose forze creative tenute un tempo prigioniere e ha dato nuovo slancio alle molteplici iniziative intraprese, traghettando il Paese nel secolo XXI. Vi incoraggio a continuare a lavorare per consolidare le strutture e le istituzioni necessarie non solo per dare risposta alle giuste aspirazioni dei cittadini, ma anche per stimolare e mettere in condizione il vostro popolo di esprimere tutto il potenziale e l’ingegno di cui sappiamo è capace, ha detto ancora il Santo Padre.
Signor Presidente, nell’augurare alla Romania prosperità e pace, invoco su di Lei, sulla Sua famiglia, su tutte le persone presenti, così come sull’intera popolazione del Paese l’abbondanza delle Benedizioni divine e la protezione della Santa Madre di Dio.Dio benedica la Romania!, ha concluso Papa Francesco
(audio: il discorso integrale di Sua Santità, Papa Francesco)