Europee: la settimana delle elezioni
Con 751 eletti, il Parlamento europeo è una delle più numerose assemblee legislative del mondo. Il suo principale compito consiste nell’adottare la legislazione applicabile in tutti i Paesi dell’Unione, dopo la ratifica di ogni signolo parlamento nazionale. Quello europeo stabilisce insieme alla Commissione il bilancio del blocco comunitario. Sempre all’Europarlamento tocca eleggere il presidente della Commissione e dare luce verde alla sua squadra. Le prime elezioni per il Parlamento europeo si sono svolte quattro decenni addietro, e da allora i suoi poteri sono cresciuti continuamente. Quest’anno, le elezoni sono segnate dalle incertezze sulla Brexit, dai dibattiti sul futuro dell’Europa e dall’Agenda strategica 2019-2024. Le europee si terranno in tutti i 28 stati membri, compresa la Gran Bretagna, i cui cittadini andranno alle urne il 23 maggio, insieme agli olandesi. Un giorno dopo, i seggi saranno aperti in Irlanda e R.Ceca, mentre il 25 maggio si voterà in Lituania, Malta e Slovacchia. I cittadini degli altri 21 stati, i romeni compresi, andranno alle urne il 26 maggio. In Romania, l’età minima dei candidati è di 23 anni.
Ştefan Stoica, 20.05.2019, 14:35
In lizza per i 33 seggi destinati alla Romania sono 13 partiti e alleanze, ma anche tre indipendenti. Avviata il 27 aprile, la campagna elettorale si concluderà sabato mattina. Nel Paese, saranno aperti 18.730 seggi e 441 all’estero, dove saranno spedite 4,5 milioni di schede, il maggior numero mai distribuito finora fuori Romania. I cittadini romeni che hanno compiuto i 18 anni potranno votare in base a un documento di identità valido. I connazionali che vivono in altri stati comunitari hanno il diritto di votare per i candidati romeni, nei seggi aperti presso le ambasciate o i consolati, oppure per i candidati del Paese di residenza. Per i romeni, queste europee hanno la particolarità di svolgersi in concomittanza con un referendum nazionale su temi di giustizia e corruzione, convocato dal presidente Klaus Iohannis. I romeni dovranno decidere se acconsentono al divieto dell’amnistia per i reati di corruzione e al divieto dei decreti governativi adottati con la procedura d’urgenza in materia di reati, pene e organizzazione giudiziaria, con l’estensione del diritto di attaccare i rispettivi decreti direttamente alla Corte Costituzionale. Il referendum ha carattere consultivo.