Due mozioni semplici, bocciate dal Parlamento
La maggioranza di sinistra del Parlamento di Bucarest continua a funzionare senza sincopi. I deputati PSD e ALDE hanno bocciato, mercoledì, con un vantaggio considerevole, le mozioni semplici inoltrate dall’opposizione di destra contro i ministri delle Finanze e della Giustizia. A Tudorel Toader, ministro della Giustizia, si rimproveravano le modifiche apportate alle leggi sulla Giustizia tramite ordinanze d’urgenza, l’insufficiente finanziamento del sistema giudiziario e il mancato raggiungimento dell’obiettivo legato alla rimozione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. Introdotto al momento dell’adesione della Romania all’UE, nel 2007, il MCV resta lo strumento tramite cui Bruxelles continua a monitorare il funzionamento della giustizia romena. Indipendente sostenuto dall’ALDE, il ministro Toader ha provocato irritazione anche tra i socialdemocratici, i quali gli rimproverano la lentezza con la quale promuove cambiamenti nel sistema.
Bogdan Matei, 21.03.2019, 13:15
L’uomo forte della coalizione, il leader PSD, Liviu Dragnea, aveva annunciato, all’inizio del mese, che esiste un certo malcontento dei parlamentari socialdemocratici nei confronti di Toader. Dal canto suo, il presidente dell’UDMR, Kelemen Hunor, ha dichiarato che la sua formazione, che ha firmato con il Potere un protocollo di collaborazione parlamentare, non lo sostiene più come ministro, e che i deputati dell’Unione voteranno contro di lui. Intitolata “Tudorel Toader e PSD – ALDE, giù le mani sporche dalla Giustizia”, la mozione del PNL e dell’USR ha ottenuto però solo 126 voti a favore, mentre 148 deputati hanno votato contro e due si sono astenuti. Voci importanti del PSD, come gli ex ministri Florin Iordache e Olguţa Vasilescu, hanno spiegato che il Potere desidera risolvere i propri problemi all’interno della coalizione, non tramite l’opposizione.
La Camera dei Deputati ha bocciato con un numero di voti ancora più chiaro, 108 voti a favore, 154 contrari e 18 astensioni, anche la mozione semplice sulle Finanze, intitolata “La cupidigia del PSD mina l’economia nazionale” ed avviata dall’USR, PNL e PMP. I firmatari sostengono che la famigerata Ordinata d’Urgenza del Governo n.114 abbia dato fuoco all’economia romena”, mentre l’opposizione cerca di riparare, se non di abrogare, quest’ordinanza tossica”. Il leader dei deputati dell’USR, Cristina Prună, ha chiesto le dimissioni del ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, ed ha affermato che l’abrogazione dell’ordinanza sarebbe l’unico modo in cui la Romania possa ancora dimostrare stabilità e prevedibilità all’ambiente privato, che il Potere ricatta e vuole cacciare via”. Contestato anche dal mondo degli affari, a causa delle misure fiscali severe previste, l’atto normativo può essere migliorato — ha ammesso anche il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici. Il ministro respinge l’idea dell’abrogazione, ma promette che, per quanto riguarda l’applicazione di certe tasse alle compagnie operanti nei settori energia, telecomunicazioni o nel settore bancario, il governo farà delle correzioni entro la fine di questo mese.