Procura Europea, gli avatar della candidatura romena
L’ex capo della DNA, Laura Codruţa Kövesi, è venuta a sapere, giovedì, a Bucarest, di essere sospetta in un nuovo fascicolo. Sempre giovedì, da Bruxelles, è arrivata la notizia secondo cui la Conferenza dei presidenti del Parlamento Europeo ha deciso di sostenerla per la carica di procuratore-capo della futura Procura Europea, nei negoziati che il legislativo svolgerà in merito con il Consiglio UE. Per Laura Codruţa Kövesi, non è casuale la sua citazione alla Procura proprio nel giorno in cui al Parlamento Europeo si svolgevano attività relative all’elezione del procuratore capo della Procura Europea. Laura Codruţa Kövesi: “Non credo sia una coincidenza, credo mi abbiano citata in questo giorno volutamente, credo di essere stata volutamente impedita di fare dichiarazioni e chiarire le cose, credo inoltre che, volutamente, mi abbiano convocata per un dossier mentre, una volta arrivata la, mi sono resa conto di essere ascoltata in un altro dossier, senza essere citata correttamente e secondo le procedure”.
Ştefan Stoica, 08.03.2019, 14:43
Senza lamentarsi, l’ex capo della DNA ha dichiarato che da due anni è molestata nello spazio pubblico, ma anche dall’Ispezione Giudiziaria che l’ha verificata quasi 50 volte. Il magistrato sostiene che nella procedura in cui è stata informata in riferimento alle nuove accuse, le siano stati trasgrediti tutti i diritti procedurali, anche tramite la presentazione di documenti senza firma. Il secondo fascicolo riguarda, secondo alcune fonti giudiziari, la creazione di un gruppo delinquenziale organizzato presso la DNA, e le accuse sarebbero di appartenenza a questo gruppo e di concorso in repressione ingiusta. Vere e proprie fabulazioni, le ha definite Codruţa Kövesi. Lei considera assurde anche le accuse del primo fascicolo — abuso d’ufficio, falsa testimonianza e tangenti — in cui è accusata in seguito alla denuncia inoltrata dall’ex parlamentare Sebastian Ghiţă, che è scappato in Serbia dopo essere stato incolpato in Romania. Le indagini nel caso Kövesi sono svolte sotto la direzione della contestata Sezione speciale per l’investigazione dei magistrati, creata di recente, secondo i critici, per intimidire i procuratori e i giudici.
D’altra parte, il governo di Bucarest continua, cosa incomprensibile per i partner europei di Bucarest, a minare la candidatura dell’ex capo della DNA alla carica di procuratore capo della Procura Europea. L’esecutivo si è assunto la responsabilità per la lettera sulla Kövesi inviata dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader, alla pubblicazione Financial Times. Toader afferma nella lettera che l’ex capo della DNA non dovrebbe ricoprire la carica di procuratore-capo europeo, perché sotto la sua direzione la DNA avrebbe commesso abusi e avrebbe avuto una strategia d’inchiesta basata sulla forza. In risposta, la Direzione Nazionale Anticorruzione accusa il ministro Toader, sempre in una lettera inviata alla pubblicazione britannica, di aver presentato dati falsi sull’attività della DNA. Nulla di nuovo sul fronte anti Kövesi aperto dal potere di sinistra di Bucarest. La domanda è che posizione avrà se la romena diventerà capo della Procura Europea.