Una romena, favorita per la carica di capo della Procura Europea
L’estate scorsa, Laura Codruţa Kovesi lasciava il posto di procuratore capo della Direzione Nazionale Anticorruzione. Il presidente Klaus Iohannis è stato costretto a revocarle l’incarico in seguito ad una decisione della Corte Costituzionale che gli toglieva il diritto ad opporsi alla proposta di revoca inoltrata dal ministro della Giustizia, Tudorel Toader. Inizialmente, il capo dello stato aveva respinto, considerandola priva di fondamento, la sollecitazione del ministro, opinione confermata anche dal CSM, il cui parere è però solo consultivo. Ora, Laura Codruţa Kovesi, la cui attività a capo della DNA è stata costantemente apprezzata nei rapporti della Commissione Europea sulla giustizia, è favorita per la carica di capo della futura Procura Europea. Ha ottenuto il maggior numero di voti in seguito ai colloqui nella Commissione per le libertà civili (LIBE) del legislativo comunitario.
Ştefan Stoica, 28.02.2019, 14:06
Codruţa Kovesi afferma che il voto non è solo una vittoria personale: Questo voto non è solo per me, questo voto è per tutto il sistema giudiziario romeno. Questo voto è per tutti i cittadini di Romania che negli ultimi anni hanno sostenuto la lotta alla corruzione e lo stato di diritto. È un voto per tutti i procuratori e i giudici d’Europa che lavorano sotto pressione. Non ho avuto il sostegno del governo di Bucarest, non l’ho neanche chiesto, non lo aspettavo e non lo aspetto”.
Nessun analista serio ha sospettato la Kovesi di essere così ingenua da sperare di essere sostenuta da un potere che non solo nega i suoi meriti, anzi, la considera campionessa dei presunti abusi della DNA. Il voto negativo degli eurodeputati PSD e ALDE e le reazioni del potere di sinistra di Bucarest sono concludenti. Il senatore PSD Claudiu Manda ha dichiarato che gli eurodeputati socialdemocratici hanno votato contro la nomina di Laura Codruţa Kovesi alla direzione della Procura Europea, perché conoscono gli abusi che ha commesso alla DNA.
“E’ un esempio perfetto che ci dà Parlamento Europeo, che è molto generoso nell’insegnarci che nella Giustizia non deve intervenire il fattore politico, e che oggi ci ha fatto una dimostrazione perfetta di come interviene il fattore politico in questa scelta”, ha dichiarato, dal canto suo, il leader dell’ALDE, Călin Popescu Tăriceanu. Invece, per il PNL, all’opposizione, il voto rappresenta una vittoria della Romania nel Parlamento Europeo, mentre l’USR lo considera un colpo che la maggioranza PSD-ALDE riceve ancora una volta anche dai partner europei.
Seguirà una decisione politica, negoziata dal Consiglio UE e dal Parlamento Europeo. La Procura Europea, che diventerà operativa nel 2020, sarà un ufficio indipendente, incaricato a indagare, perseguire e portare in corte i reati contro il budget dell’UE, come la frode, la corruzione oppure la frode transfrontaliera dell’IVA di oltre 10 milioni di euro. Avrà la sede centrale a Lussemburgo e sarà formata da un procuratore capo e da un collegio di procuratori provenienti da tutti gli stati partecipanti. Il procuratore capo della Procura Europea avrà un mandato di 7 anni.