UE, opinioni sulle elezioni in Moldova
L’Unione Europea dichiara di essere pronta a collaborare con il futuro governo di Chişinău se quest’ultimo sosterrà le riforme previste nell’Accordo di Associazione Moldova – UE, soprattutto quelle legate al contrasto della corruzione, alla garanzia dell’indipendenza della giustizia e alla depoliticizzazione delle istituzioni dello stato. Stando al Servizio Europeo per l’Azione Esterna, l’UE continuerà a basarsi, nei rapporti con la Moldova, sul principio della condizionalità e del rispetto dello stato di diritto e degli standard democratici.
Daniela Budu, 27.02.2019, 15:01
Bruxelles ricorda che le elezioni parlamentari di domenica si sono svolte per la prima volta in base al sistema misto, criticato dalle istituzioni europee, e il modo in cui si sono svolte conferma la necessità di continuare gli sforzi di allineamento della legislazione elettorale. Gli osservatori internazionali affermano che le elezioni in Moldova (ex-sovietica, a maggioranza romenofona) si siano svolte, in generale, rispettando i provvedimenti legali e gli standard democratici nel settore, ma sono state segnalate alcune carenze durante la campagna elettorale e nel giorno dello scrutinio. Gli osservatori dell’OSCE hanno segnalato casi in cui sono stati comprati voti, situazioni di uso abusivo delle risorse amministrative e di ostruzione del processo elettorale nella diaspora, però considerano che, in generale, lo scrutinio in Moldova si sia svolto rispettando i diritti fondamentali.
D’altra parte, la Coalizione Civica per le Elezioni Libere e Corrette di Chişinău ha definito le elezioni incorrette e parzialmente libere. Il presidente moldavo, Igor Dodon, ha ammonito che chiederà elezioni politiche anticipate, se i partiti non riuscissero a formare una coalizione governativa, dopo lo scrutinio poco concludente di domenica.
Le autorità di Bucarest considerano che solo l’opzione europea sia in grado di offrire prosperità ai cittadini moldavi. Stando agli analisti di Bucarest, è molto importante che la prossima coalizione di Chişinău sia creata in modo trasparente e corretto e una delle prime azioni nel settore economico dovrà essere la ripresa dei negoziati con l’UE. Anche se la Moldova se l’è cavata per un certo periodo senza finanziamento da parte dell’Unione, la sua economia risente la mancanza di investimenti europei, nota l’esperto di economia Veaceslav Ioniţă: Perché non hanno ricevuto finanziamento esterno, hanno dovuto tagliare tutti gli investimenti e pagare gli stipendi e le pensioni. Questa strategia che hanno applicato negli ultimi due anni, tagliare investimenti e pagare stipendi, è volta a superare la situazione difficile. Ora è necessario ristabilire i rapporti con i partner esterni, perché non si può continuare all’infinito a non fare investimenti”.
In seguito alle elezioni politiche di domenica, il Partito Socialista, di sinistra, che promotore dei rapporti speciali con la Russia, ha ottenuto 35 seggi, il Partito Democratico — 30, l’opposizione pro-europea – 26, il Partito ŞOR, di sinistra, 7 seggi e 3 deputati indipendenti.