Interessamento per l’istruzione dei bambini
L’interessamento delle autorità per i bambini di Romania si è dimostrata, nel tempo, inversamente proporzionale al livello dellistruzione. Negli ultimi 30 anni, non cè stato un solo ministro dellIstruzione che non cercasse di innovare una volta arrivato a ricoprire questincarico. Ci sono stati cambiamenti positivi, ma anche numerosi capovolgimenti, alcuni riflettuti nei risultati disastrosi alle valutazioni e agli esami di fine semestre e di fine anno. Le cause sono molteplici: docenti sempre di meno e, alcuni, poco preparati, libri di testo di bassa qualità, insufficienti investimenti nellinfrastruttura scolastica, oppure alunni sempre più interessati, ad esempio, a utilizzare le nuove tecnologie che aprire e leggere un libro.
Roxana Vasile, 06.02.2019, 13:17
Il più recente studio, reso pubblico martedì dallOrganizzazione “Salvate i Bambini, rileva che più di un quarto dei bambini di Romania (il 27,3%) passano più di 6 ore online in un giorno in cui hanno lezioni a scuola, mentre la percentuale sfiora il 50% nei weekend oppure durante le vacanze. I bambini cominciano a cercare informazioni online alletà di 9 anni. Usano in primo luogo telefoni intelligenti, ma anche altri tipi di oggetti. Sette su dieci alunni usano linternet a scuola, ma non a scopo istruttivo, bensì nelle pause o di nascosto, durante le lezioni. Spesso, linternet è una fonte esclusiva di informazione per i compiti.
In questo contesto, lattuale ministra dellIstruzione, Ecaterina Andronescu, desidera trasformare, nellinteresse dei bambini, a scuola, questa loro passione per lambiente online. Più esattamente, desidera comprare lavagne intelligenti per tutte le aule di corsi del Paese e Ipad per gli alunni del ginnasio e del liceo, nellambito di un progetto stimato a 400 milioni di euro, finanziato da fondi europei. Ecaterina Andronescu: “Trattare linternet come una risorsa per listruzione ci obbliga a molte cose: a rivedere il programma scolastico, a portare nelle scuole gli strumenti necessari per i docenti, di modo che possano utilizzare questa risorsa. Perciò, ultimamente abbiamo parlato del nostro tentativo, assieme al Ministero delle Comunicazioni, di costruire un progetto in cui ogni aula sia dotata di una lavagna intelligente, il professore costruisca la lezione portando da internet le informazioni necessarie affinché la lezione sia capita dagli alunni, non imparata a memoria.
Parallelamente, il Ministero dellIstruzione rinuncia al manuale unico. La decisione, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, arriva un anno dopo che lex ministro, Liviu Pop, aveva stabilito che i manuali fossero elaborati e stampati esclusivamente dalla casa editrice dello stato. Ci sarà una gara dappalto aperta e, per ciascuna disciplina, verranno designate vincitrici le migliori tre offerte, a seconda dei punteggi ottenuti, dopo una valutazione realizzata dal Consiglio Nazionale per la Valutazione e lAccreditamento. Saranno cooptati esperti che dovranno rimediare gli eventuali errori scientifici che potrebbero esserci nei libri. Si punterà in primo luogo sulla qualità e in secondo luogo sul prezzo. Poi si vedrà se una misura del genere sia atta a portare a risultati migliori dei ragazzi a scuola.