Europee: Romania, i partiti preparano le liste
I primi ad essersi mossi in vista delle elezioni europee che si terranno a fine maggio, sono l’Unione Salvate Romania, ex ong diventata il terzo partito parlamentare, e il neo creato PLUS – il Partito Libertà, Unità e Solidarietà, presieduto dall’ex premier tecnico Dacian Ciolos. Nel fine settimana, i due partiti hanno deciso di presentarsi alle europee come Alleanza 2020 USR – PLUS su una lista comune. Un’alleanza che riporterà la Romania in Europa e che finalmente creerà l’alternativa attesa dalla Romania, il passo normale tramite cui la gente decente, professionale e onesta, che vuole una Romania senza politici alle prese con la giustizia, avrà per chi votare, ha detto il leader dell’USR, Dan Barna, convinto che la lista comune è la miglioire mai proposta dalla Romania alle europee. Il capolista è Dacian Ciolos, ex commissario europeo per l’Agricoltura, che si candida per la prima volta, il quale ha salutato la presenza di parecchi giovani su questa lista, dai quali i futuri eurodeputati USR – PLUS dovrebbero reclutare le proprie squadre. Ciolos è seguito da due ex ministri del suo governo tecnico, Cristian Ghinea (USR) e Dragos Pislaru (PLUS), nonchè dalla romeno-francese Clotilde Armand (USR), la quale si è trovata a un passo dall’aggiudicarsi la carica di sindaco del rione 1 di Bucarest in rappresentanza della stessa USR. I fondatori dell’Alleanza USR – PLUS vogliono trasformare un eventuale successo alle europee in trampolino per le amministrative e le politiche del 2020.
Ştefan Stoica, 04.02.2019, 12:22
Anche l’UDMR ha deciso chi saranno i suoi candidati alle europee. L’ordine sulla lista sarà approvata dal Consiglio Permanente dell’Unione ai primi di marzo. Un dibattito dei candidati si terrà questo mese al congresso dell’UDMR, quando verranno presentati anche i riferimenti del programma elettorale e lanciata la raccolta di firme a sostegno dei candidati. Il Partito Nazionale Liberale, numero uno all’opposizione, non ha reso ancora definitiva la lista dei candidati, però conta su 10-12 seggi eleggibili, come ha spiegato il leader Ludovic Orban. A suo avviso, in questo momento, l’unica forza politica in Romania capace di influenzare le decisioni a livello europeo a favore e per gli interessi della Romania è proprio il PNL, in primo luogo in quanto affiliato al PPE, la più forte famiglia politica europea. Neanche il PSD, numero uno della coalizione governativa, ha deciso da chi sarà rappresentato nel Parlamento europeo. A breve termine, l’uomo forte del partito, Liviu Dragnea, ha da gestire le scontentezze dei sindaci delle grandi città nei confronti della bozza della Finanziaria, le diserzioni di parlamentari e una maggioranza sempre più fragile. PRO Romania, il partito che sta raccogliendo i dissidenti del PSD, è presieduto dal suo ex collega e premier Victor Ponta.