Scenari per la Brexit
Mancano solo due mesi al ritiro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea, il 29 marzo, durante la presidenza romena del Consiglio dell’UE, ma è difficile stimare come verrà effettivamente realizzato questo ritiro. Il Parlamento di Londra ha incaricato la premier Theresa May a rinegoziare l’accordo al quale era arrivata con l’UE sul tema della Brexit, però gli esponenti comunitari hanno trasmesso un messaggio chiaro — il problema non si pone nemmeno! I più recenti sviluppi sulla scena politica britannica hanno aumentato il rischio di un ritiro disordinato — ha affermato il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ed ha chiesto agli stati dell’Unione di essere preparati per tutti gli scenari possibili, anche per il peggiore.
Roxana Vasile, 31.01.2019, 13:50
Mancano solo due mesi al ritiro del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea, il 29 marzo, durante la presidenza romena del Consiglio dell’UE, ma è difficile stimare come verrà effettivamente realizzato questo ritiro. Il Parlamento di Londra ha incaricato la premier Theresa May a rinegoziare l’accordo al quale era arrivata con l’UE sul tema della Brexit, però gli esponenti comunitari hanno trasmesso un messaggio chiaro — il problema non si pone nemmeno! I più recenti sviluppi sulla scena politica britannica hanno aumentato il rischio di un ritiro disordinato — ha affermato il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ed ha chiesto agli stati dell’Unione di essere preparati per tutti gli scenari possibili, anche per il peggiore.
Dal canto suo, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha precisato che l’accordo già concordato con gli stati membri rappresenta la migliore e l’unica modalità per garantire il ritiro ordinato della Gran Bretagna dallo spazio comunitario. Il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, ha sottolineato che il rispetto dei diritti di tutti e 3,5 milioni di europei che vivono in Gran Bretagna, ma anche dei britannici che hanno scelto di vivere in Paesi dell’UE è prioritario.
Nel frattempo, l’ambasciatore di Gran Bretagna a Bucarest, Andrew Noble, ha avuto incontri successivi, in questi giorni, con la premier Viorica Dăncilă e con la ministra per i Romeni nel Mondo, Natalia Intotero. Viorica Dăncilă ed Andrew Noble hanno sottolineato gli ottimi rapporti bilateri, il ruolo comune svolto nel garantire la sicurezza e la difesa dell’Europa, nonché i legami economici e sociali sempre più stretti. In queste condizioni, la premier romena ha ribadito l’importanza data dalla Romania alla necessità di tutelare i diritti dei cittadini romeni del Regno Unito ed ha offerto garanzie che anche Bucarest prenderà tutte le misure per garantire il rispetto dei diritti dei cittadini britannici di Romania, a prescindere dallo scenario che diventerà realtà nel prossimo periodo. Esiste un’atmosfera di incertezza tra la comunità romena di Gran Bretagna, ha aggiunto la ministra Natalia Intotero, precisando che nel ministero che dirige è operativo un comitato di lavoro per gli Affari Europei che si occupa anche del monitoraggio degli sviluppi nel processo di ritiro del Regno Unito dall’UE, per offrire informazioni ai cittadini romeni stabiliti sul territorio britannico.
Il Ministero per i Romeni nel Mondo è in permanente contatto con il Ministero degli Esteri, con la missione diplomatica della Romania a Londra e con gli uffici consolari romeni. Ha creato anche un indirizzo e-mail, brexit@mprp.gov.ro, dove i cittadini romeni del Regno Unito trasmettono domande legate al loro futuro sul territorio britannico. Le loro principali preoccupazioni riguardano la residenza, gli studi, il trasporto di persone e di merci.