Ad un passo dall’epidemia di influenza
Siamo sull’orlo di un’epidemia di influenza — ammoniscono gli specialisti romeni, attirando l’attenzione che la vaccinazione rimane il metodo di protezione più sicuro. Il numero dei decessi causati dalle complicanze generate dal virus influenzale ammonta a decine e, secondo le stime, i casi di contagio aumenteranno.
Corina Cristea, 25.01.2019, 12:59
Siamo sull’orlo di un’epidemia di influenza — ammoniscono gli specialisti romeni, attirando l’attenzione che la vaccinazione rimane il metodo di protezione più sicuro. Il numero dei decessi causati dalle complicanze generate dal virus influenzale ammonta a decine e, secondo le stime, i casi di contagio aumenteranno.
Il medico Gino Dumitra, coordinatore del Gruppo per la Vaccinazione della Società Nazionale dei Medici di Famiglia, spiega: Secondo i dati disponibili per la Romania, la media negli ultimi 15 anni, l’apice o il maggiore numero di casi, si registra intorno al 15 marzo. Perciò, seguiranno molti altri contagi. Ovviamente, l’ideale sarebbe che una persona si vaccinasse a novembre o ai primi di dicembre. Se non è successo in quel periodo, ognuno si può far vaccinare. Dopo due, forse tre settimane, comincia a funzionare l’immunizzazione.”
Per limitare il numero dei contagi, le lezioni sono state sospese venerdì nelle scuole pre-universitarie, su raccomandazione del Ministero della Salute, il quale ha annunciato che la prossima settimana deciderà se è il caso o meno di dichiarare l’epidemia di influenza. La ministra Sorina Pintea ha precisato che sarà dichiarata l’epidemia se il prossimo rapporto reso pubblico dall’Istituto Nazionale di Sanità confermerà l’esistenza di una terza settimana epidemica consecutiva: Ho chiesto all’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica di rendere pubblica, martedì, la situazione a livello nazionale, in modo da poter prendere le decisioni necessarie il prima possibile. La decisione di sospendere i corsi nelle scuole può essere presa dall’Ispettorato Scolastico in collaborazione con quello di Sanità Pubblica, laddove è necessario.”
Tra le misure volte a impedire la diffusione dell’influenza c’è anche la decisione di alcuni ospedali di limitare il numero dei visitatori, come pure gli appelli alle scuole e agli asili di individuare i bambini che presentano sintomi di influenza. Misure simili sono state prese anche nei Paesi confinanti che si confrontano con l’influenza.
In Bulgaria, dove maggiormente colpiti sono i distretti del sud e dell’est, centinaia di scuole e asili-nido hanno sospeso l’attività a causa dell’influenza e delle virosi respiratorie, mentre gli esperti anticipano che il numero dei casi aumenterà, arrivando ad un livello massimo nella prima settimana di febbraio. Anche l’Ungheria, la Grecia e la Croazia sono colpite da un’ondata di contagi. Il numero delle persone che si presentano dal medico con sintomi di influenza è in aumento, mentre gli esami di laboratorio confermano la presenta del virus influenzale di tipo A in molti casi.