Priorità e problemi dell’UE
La Romania ha una missione onorante, ma difficile: per sei mesi, coordina, per la prima volta, l’intera attività dell’Unione Europea. Il suo mandato inizia con la presenza, a Bucarest, giovedì e venerdì, del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, e di tutta la sua equipe di commissari. La Romania è pronta sia a livello politico, che a livello tecnico — ha ribadito la premier Viorica Dăncilă, la quale presenterà, la prossima settimana, nella plenaria del Parlamento Europeo, le priorità del mandato romeno: “Comprendiamo pienamente l’opportunità che abbiamo di essere visti agire insieme per la Romania, ma anche per l’Unione Europea. Tutti i ministri hanno sulla scrivania i dossier europei e a cominciare dal 21 gennaio prossimo andranno nelle commissioni di specialità del Parlamento Europeo.”
Roxana Vasile, 10.01.2019, 14:12
Il capo dell’Esecutivo romeno ha promesso che la Romania faciliterà il consenso. Gli obiettivi della presidenza che ricoprirà per sei mesi riguardano la Brexit, il futuro budget dell’Unione, le prossime elezioni europee, la politica agricola comune, ma anche le nuove sfide legate alla migrazione, al terrorismo e alla politica sull’asilo. In piano esterno, l’Unione Europea desidera sviluppare il Partenariato Orientale e dovrà gestire i rapporti con la Russia, dal punto di vista dell’immistione nei processi democratici, oppure la situazione in Ucraina. Ci sono pure sfide economiche che riguardano i rapporti con gli USA e la Cina.
La Romania si è prefissa come slogan della sua presidenza del Consiglio dell’Unione la “coesione”, perché questo principio è fondamentale per l’evoluzione del progetto europeo, ha spiegato ancora la premier Viorica Dăncilă: “Tutte le azioni che svolgeremo nei prossimi 6 mesi avranno lo scopo di sostenere e consolidare il concetto di coesione, sul quale si basa l’intera architettura europea. Le nostre azioni punteranno sulla diminuzione dei divari nello sviluppo, sull’accesso uguale ai benefici, sull’eliminazione dei fattori che generano separazioni o gerarchizzazioni tra gli stati membri.”
Da Bruxelles, alcune integrazioni sono arrivate dal vicepresidente della Commissione Europea, il finlandese Jyrki Katainen, il quale ha aggiunto che tra le attuali priorità dell’UE c’è il rispetto dello stato di diritto in alcuni Paesi europei, ed ha menzionato la Polonia, l’Ungheria, ma anche la Romania. L’Europa — ha sottolineato ancora l’esponente europeo — si basa su valori solidi, come lo stato di diritto, i diritti dell’uomo, la dignità umana, l’indipendenza del sistema giudiziario, la libertà della stampa e la libertà di espressione. È un problema fondamentale — ha precisato Jyrki Katainen — se tali valori vengono attaccati, contestati.