Rapporto della Banca Centrale sull’economia
La Banca Centrale della Romania porterà a compimento, quest’anno, i due obiettivi – – di stabilità dei prezzi e di stabilità finanziaria. La dichiarazione è stata fatta lunedì, dal governatore Mugur Isărescu, alla conferenza di presentazione del Rapporto sulla stabilità finanziaria. Egli ha precisato che, entro la fine di quest’anno, l’indice dei prezzi di consumo rientrerà nel margine di fluttuazione del 2,5% previsto dalla Banca Centrale. D’altra parte, Mugur Isărescu ha precisato che l’adozione dell’euro è un obiettivo importante che può diventare un catalizzatore delle trasformazioni positive del Paese. Il governatore della Banca Centrale della Romania ha aggiunto che, in Romania, i divari rispetto agli altri stati europei per quanto riguarda il PIL per abitante si sono diminuiti parecchio. Così, dal 2007 finora, il livello del PIL per abitante, alla parità del potere d’acquisto, è arrivato dal 40% rispetto alla media europea, a oltre il 60%.
Leyla Cheamil, 11.12.2018, 14:16
Mugur Isărescu considera che la Romania, sebbene abbia registrato progressi, ha ancora una lunga strada da percorrere fino ad un’integrazione armoniosa nel circuito dei valori europei: “A quasi 12 anni dall’adesione della Romania all’Unione Europea, i progressi realizzati dalla società romena sono notevoli. È il più accelerato ritmo di convergenza reale tra tutti gli stati entrati a far parte dell’Unione Europea. La performance è notevole, solo che deve continuare nello stesso ritmo, il che implica non solo rigore, ma richiede anche una qualità superiore della pubblica amministrazione, in generale. Abbiamo bisogno di molte cose, di investimenti sostanziali nell’infrastruttura, di allineamento agli standard alti delle pratiche amministrative degli altri stati dell’UE.”
Dal canto suo, il vicegovernatore della Banca Centrale, Liviu Voinea, ha affermato che la principale evoluzione positiva è rappresentata dalla diminuzione del rischio di surriscaldamento dell’economia. Egli ha aggiunto che il tasso inflazionistico rientra nel target, stimando che a fine anno sarà del 3,5%, mentre l’anno prossimo arriverà ad un valore più basso, del 2,9%. Allo stesso tempo, il debito pubblico è diminuito dell’1% rispetto alla fine del 2017, arrivando al 34,1% del PIL a fine giugno 2018, sullo sfondo della crescita economica forte e mantenendosi sotto la soglia del 60% del PIL, alla quale scatta la procedura di valutazione della Commissione Europea. Secondo il rapporto, il tasso di disoccupazione ha mantenuto il trend discendente ed è arrivato al 4,2% nel terzo trimestre del 2018, mentre il tasso di impiego della manodopera ha avuto lo stesso trend di miglioramento dei periodi precedenti, registrando un valore del 70% nel secondo trimestre del 2018. Il settore bancario si è mantenuto sano. D’altra parte, il rapporto include anche i punti deboli dell’economia romena, tra i quali il problema del calo demografico.