UE taglia finanziamento alla Moldova
Nel 2014, la Moldova era quotata all’unanimità come la più brava tra i Paesi del Partenariato Orientale, programma tramite cui l’UE cerca di diffondere nello spazio ex sovietico i valori della democrazia e della prosperità e che include anche Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia e Ucraina. Accanto a Tbilisi e Kiev, Chişinău ha firmato, allora, accordi di associazione e libero scambio con Bruxelles, legittimando in questo modo le ambizioni dichiarate di integrazione europea. Ulteriormente, però, non ha più funzionato nulla nella piccola repubblica a maggioranza romenofona e il tono dei partner dell’UE nei confronti del potere moldavo è diventato sempre più severo. Dopo ripetuti moniti, Bruxelles ha annunciato ufficialmente, martedì, che a causa delle trasgressioni delle norme democratiche, sospenderà il sostegno macro finanziario di 100 milioni di euro concesso alla Moldova.
Bogdan Matei, 21.11.2018, 13:43
Nel 2014, la Moldova era quotata all’unanimità come la più brava tra i Paesi del Partenariato Orientale, programma tramite cui l’UE cerca di diffondere nello spazio ex sovietico i valori della democrazia e della prosperità e che include anche Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia e Ucraina. Accanto a Tbilisi e Kiev, Chişinău ha firmato, allora, accordi di associazione e libero scambio con Bruxelles, legittimando in questo modo le ambizioni dichiarate di integrazione europea. Ulteriormente, però, non ha più funzionato nulla nella piccola repubblica a maggioranza romenofona e il tono dei partner dell’UE nei confronti del potere moldavo è diventato sempre più severo. Dopo ripetuti moniti, Bruxelles ha annunciato ufficialmente, martedì, che a causa delle trasgressioni delle norme democratiche, sospenderà il sostegno macro finanziario di 100 milioni di euro concesso alla Moldova.
Il capo della Delegazione della Commissione Europea a Chişinău, Peter Mihalko, ha notato che, nell’ultimo anno, Chişinău ha rappresentato uno degli argomenti importanti nell’agenda dell’Unione, sempre in contesti negativi. Egli ha menzionato, in tal senso, due risoluzioni del Parlamento Europeo, le conclusioni del Consiglio Affari Esteri di febbraio e le preoccupazioni espresse varie volte dagli esponenti europei. Ha aggiunto inoltre che l’Unione Europea ha aspettato risultati concreti nella lotta alla corruzione al vertice, inclusa la punizione dei colpevoli dell’enorme frode in seguito alla quale circa un miliardo di dollari è scomparso dal sistema bancario della repubblica. Stando al diplomatico europeo, citato dai corrispondenti Radio Romania a Chişinău, un altro momento critico è stato l’invalidazione in tribunale, la scorsa estate, delle elezioni per la carica di sindaco della Capitale, vinte dall’ex attivista civico pro-europeo Andrei Năstase ai danni del socialista filorusso Ion Ceban.
Per concludere, ha detto Peter Mihalko: L’Unione Europea mantiene il suo impegno per quanto riguarda l’associazione politica e l’integrazione europea della Moldova. Aspettiamo di vedere che le autorità moldave osservano gli impegni assunti e le basi dei nostri rapporti, soprattutto per quanto riguarda la democrazia e lo stato di diritto. Quando non vediamo sufficienti progressi e nemmeno abbastanza desiderio politico di avere dei risultati reali, allora l’UE applica delle condizioni dure per concedere la sua assistenza.”
La doccia è ancora più fredda visto che i risultati del più recente sondaggio rileva che il 48% delle persone intervistate è del parere che la Moldova debba affiancarsi all’EU e solo il 37% è a favore di un avvicinamento all’Unione Eurasiatica, dominata dalla Russia. Decisive per il destino politico e geopolitico della repubblica saranno, secondo gli analisti, le elezioni parlamentari previste per il 24 febbraio 2019. Le elezioni dovrebbero non solo decidere i vincitori tra filorussi e pro-occidentali, ma anche promuovere un’amministrazione veramente decisa di contrastare la corruzione e osservare le norme democratiche.