La Romania nel mirino del Parlamento Europeo
Comincia una settimana difficile per la Romania, membro dell’UE dal 2007, che dal 1 gennaio prossimo assumerà in prima la presidenza di turno comunitaria. A Strasburgo, la plenaria del Parlamento europeo dovrebbe pronunciarsi domani su una risoluzione sull’osservanza dello stato di diritto in Romania. Sempre domani, verrà pubblicato a Bruxelles il rapporto sul Meccanismo di cooperazione e verifica (MCV) per il 2018. La bozza di risoluzione critica il Parlamento e il Governo di Bucarest, spiegano coloro che ci hanno avuto accesso, ed è stata concordata dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e dagli esponenti dei gruppi politici del Parlamento europeo.
Corina Cristea, 12.11.2018, 12:56
Comincia una settimana difficile per la Romania, membro dell’UE dal 2007, che dal 1 gennaio prossimo assumerà in prima la presidenza di turno comunitaria. A Strasburgo, la plenaria del Parlamento europeo dovrebbe pronunciarsi domani su una risoluzione sull’osservanza dello stato di diritto in Romania. Sempre domani, verrà pubblicato a Bruxelles il rapporto sul Meccanismo di cooperazione e verifica (MCV) per il 2018. La bozza di risoluzione critica il Parlamento e il Governo di Bucarest, spiegano coloro che ci hanno avuto accesso, ed è stata concordata dalla Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e dagli esponenti dei gruppi politici del Parlamento europeo.
Bruxelles punta il dito contro le modifiche apportate dal Parlamento e dal Governo di Bucarest in materia di giustizia e lotta alla corruzione, ma anche per quanto riguarda la libertà di espressione e la situazione delle ong. Il testo denuncia anche quello che definisce l’intervento violento e sproporzionato delle forze dell’ordine alle proteste del 10 agosto contro il governo e la sua principale componente, il Partito socialdemocratico. Espresse inoltre preoccupazioni sulla nuova legislazione giudiziaria e penale in Romania, soprattutto sul potenziale di minare l’indipendenza della giustizia, la capacità di contrastare efficacemente la corruzione e sul rischio dell’indebolimento dello stato di diritto. Le autorità romene sono esortate a combattere qualsiasi misura in grado di depenalizzare la corruzione e ad applicare la strategia nazionale anticorruzione. Al Parlamento e al Governo di Bucarest viene rivolto l’appello di applicare pienamente tutte le raccomandazioni della Commissione Europea, del GRECO e della Commissione di Venezia e di astenersi da qualsiasi riforma che mettesse in pericolo il rispetto dello stato di diritto, compresa l’indipendenza del sistema giudiziario.
Sempre domani sarà pubblicato il rapporto MCV, che, dall’ingresso del Paese nell’Unione, tiene sotto monitoraggio la situazione della giustizia e che, secondo i media, sarà questa volta durissimo. Verrebbero mantenute le 12 raccomandazioni dello scorso anno, più altre 5 riguardanti i recenti sviluppi in materia di giustizia. Vanno prese integralmente in considerazione le raccomandazioni della Commissione di Venezia e del GRECO, e sospese subito le revoche dei procuratori; va rilanciata la procedura di nomina di un nuovo capo della DNA, servono persone con esperienza e va tenuto in considerazione il parere del CSM nelle nomine o nelle revoche dei capi delle procure: secondo i media, saranno queste le richieste rivolte alle autorità di Bucarest.