Stime sull’economia romena
Il vigore economico della Romania è cominciato a indebolire, come risulta dalle previsioni della Commissione Europea rese pubbliche giovedì. L’esecutivo comunitario ha rivisto significativamente al ribasso le stime sulla crescita dell’economia del Paese quest’anno, dal 4,5% al 3,6%. Nel 2019, si punta su un avanzo del 3,8%, rispetto al 3,9% quanto stimato in primavera, mentre per il 2020, la Commissione indica un avanzo del 3,6%.
Leyla Cheamil, 09.11.2018, 14:13
Tuttavia, il ministro delle Finanze romeno, Eugen Teodorovici, ha affermato che l’Esecutivo di Bucarest mantiene il punto di vista secondo il quale tale crescita sarà, nel 2018, pari al tasso previsto, del 5,5%. “Noi, come governo, sapete bene cosa abbiamo anticipato e manteniamo anche nel prossimo periodo lo stesso punto di vista, che ci sarà una crescita economica, come previsto. La storia dimostra che noi abbiamo avuto ragione lungo il tempo, le chiusure dell’anno, le esecuzioni del bilancio da un anno all’altro sono state quelle che hanno mostrato che ciò che il governo ha anticipato è stato anche corretto”.
Invece, l’opposizione liberale, tramite la voce della senatrice Alina Gorghiu, mette in dubbio le stime del Governo di Bucarest. Le previsioni della Commissione Europea rilevano che l’economia della Romania sta rallentando molto, a causa della politica del governo PSD-ALDE, ha detto la senatrice PNL, la quale chiede al leader socialdemocratico Liviu Dragnea e alla premier Viorica Dăncilă di presentare i dati reali dell’economia romena. “Senza la strumentalizzazione dei dati che verranno scoperti dai partner europei, il bilancio per il 2019 non può essere fatto di modo che includa anche le promesse del PSD, e chiedo al signor Dragnea e alla signora Dăncilă di fare una dichiarazione pubblica, assieme al ministro delle finanze, Teodorovici, e di informare sui dati del bilancio statale e dell’economia romena”.
“Il boom economico della Romania si sta attenuando man mano che il ritmo di crescita del consumo privato rallenta e il contributo negativo delle esportazioni nette all’aumento continua a peggiorare”, spiega l’Esecutivo comunitario. La stessa istituzione precisa inoltre che, per il periodo di previsione, il PIL è stimato di aumentare moderatamente. Il consumo privato resterà il principale motore della crescita, sottolinea l’Esecutivo comunitario. Secondo le cifre presentate giovedì dalla CE, la domanda interna avrà un contributo in calo al 4,2% alla crescita del PIL, dal 7,3% dell’anno scorso. Nel 2019, il contributo della domanda interna aumenta leggermente, al 4,3%, mentre nel 2020 diminuirà al 4,1%.
Quanto all’inflazione, la Commissione ha rivisto leggermente al rialzo al 4,3% le previsioni per il 2018, rispetto al 4,2% previsto in primavera, mentre gli indici dei prezzi di consumo scenderanno al 3,5% nel 2019 e al 3,3% nel 2020, in seguito all’indebolimento della domanda interna. Dal canto suo, la Banca Centrale della Romania ha mantenuto al 3,5% le previsioni sull’inflazione per la fine di quest’anno ed ha aumentato leggermente le previsioni per l’anno prossimo.