Omaggio Colectiv
Un treno della metropolitana di Bucarest si blocca tra le fermate la mattina dopo lincendio nel Club Colectiv. I viaggiatori cominciano a interagire. E, in poche parole, la trama del film indipendente Scendiamo alla prima fermata del regista Tedy Necula, presentato martedì sera, per la prima volta, a un galà a Bucarest, esattamente tre anni dopo la tragedia che ha sconvolto lintero Paese. Il 30 ottobre 2015, durante un concerto del gruppo rock Goodbye to Gravity, nel Club Colectiv, è scoppiato un incendio a causa dei fuochi dartificio. Le fiamme hanno acceso subito la spugna di cui erano rivestite le colonne e le pareti. Dentro cerano centinaia di persone e il club aveva solo una porta. Una parte delle vittime hanno subito ustioni; altre sono morte a causa del mix di sostanze tossiche inalate. Il numero totale dei morti è stato di 64, mentre quasi 200 persone sono rimaste ferite. Ulteriormente, a quasi due anni dal disastro, una 65esima persona, un giovane si è suicidato e molti hanno attribuito la sua decisione ai traumi psichici subiti nel Club Colectiv.
Roxana Vasile, 31.10.2018, 11:38
Alla memoria delle vittime, nella Capitale, ma anche in altre grandi città romene, martedì sono stati organizzati eventi commemorativi a tre anni dallincendio scoppiato nel “club dellorrore. A Bucarest si sono svolte messe di commemorazione e una “Marcia delle Chitarre. Centinaia di persone si sono date appuntamento a Piazza Unirii, nel centro della città, per camminare poi fino al luogo della tragedia. Molti altri li si sono affiancati strada facendo. Una volta arrivati davanti al Club, hanno aspettato in silenzio le 22:30, cioè lora alla quale è avvenuto il disastro. Parenti, amici, colleghi o semplici passanti hanno deposto corone e acceso candele. Lo stato danimo generale: dolore, tristezza e impossibilità di cambiare le cose nella politica, nel settore sanitario o nella società nel suo insieme. “Abbiamo molte cose da imparare e vale la pena di ricordarci sempre il fatto che bisogna cambiare qualcosa in questo Paese e che siamo noi a poter agire. “Sapete come vanno le cose qui, da noi, per cinque minuti tutti si agitano, poi quando si tranquillizzano, ognuno si fa i fatti suoi.
A tre anni dalla tragedia di Colectiv, lattuale ministro della salute, Sorina Pintea, ha ammesso che la Romania non potrebbe far fronte nuovamente ad un incendio come quello. Ci sono solo 11 letti per i grandi ustionati in tutto il Paese e le autorità dovrebbero ricorrere allaiuto di altri Paesi, nel caso di una tragedia simile. Inoltre, la Romania continua ad essere piena di bar, club o centri commerciali che funzionano senza unautorizzazione di sicurezza allincendio. Quanto al processo penale avviato dopo la tragedia avvenuta nel Club Colectiv, è ancora in prima istanza. I parenti e gli amici delle vittime aspettano ancora che sia fatta giustizia.