La situazione in Romania, all’esame della Commissione LIBE
La perseveranza con la quale, già dal suo insediamento, a gennaio 2017, la coalizione al governo PSD-ALDE ha promosso quello che i suoi sostenitori chiamano la riforma nella Giustizia ha provocato sospetti e ampie proteste di piazza. Per l’opposizione di destra, la società civile e la stampa, tramite la modifica dei codici penali e delle leggi sul funzionamento del sistema giudiziario, il Potere desidera fermare la lotta alla corruzione e sottomettere i magistrati. Le voci della sinistra dicono, invece, che i cambiamenti non fanno altro che riportare nella legislazione interna alcune decisioni della CCR e sentenze della CEDU.
Bogdan Matei, 02.10.2018, 13:34
La perseveranza con la quale, già dal suo insediamento, a gennaio 2017, la coalizione al governo PSD-ALDE ha promosso quello che i suoi sostenitori chiamano la riforma nella Giustizia ha provocato sospetti e ampie proteste di piazza. Per l’opposizione di destra, la società civile e la stampa, tramite la modifica dei codici penali e delle leggi sul funzionamento del sistema giudiziario, il Potere desidera fermare la lotta alla corruzione e sottomettere i magistrati. Le voci della sinistra dicono, invece, che i cambiamenti non fanno altro che riportare nella legislazione interna alcune decisioni della CCR e sentenze della CEDU.
Non terminata a Bucarest, la polemica si è prolungata a Strasburgo, dove, lunedì sera, la Commissione per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni (LIBE) del Parlamento Europeo si è riunita, in una sessione straordinaria, dedicata alla situazione in Romania. Questa ha anticipato il dibattito di mercoledì, nella plenaria del Legislativo europeo, in merito alla repressione violenta delle proteste antigovernative del 10 agosto, a Bucarest e, in generale allo stato di diritto in Romania.
Stando all’inviata di Radio Romania, il primo-vicepresidente della CE, Frans Timmermans, teme che le modifiche legislative possano danneggiare il sistema giudiziario romeno, inclusa la sua capacità di contrastare la corruzione, come anche altri reati. Gli esponenti europei, ha precisato lui, valuteranno con particolare attenzione i cambiamenti e la loro conformità alla legislazione europea. Se si arriverà alla conclusione che le regole sono trasgredite, la Commissione Europea prenderà tutte le misure necessarie, inclusa quella di portare il Governo di Bucarest davanti al tribunale. Frans Timmermans: La situazione è peggiorata. Siate sicuri, però che tutti gli sviluppi saranno valutati dettagliatamente e riflettuti nel rapporto. Così come abbiamo sottolineato più volte, un passo indietro sarebbe una grande delusione per gli amici della Romania, soprattutto per i suoi cittadini. Sono stati realizzati progressi, ma questi non sono irreversibili. Anzi, gli ultimi sviluppi mettono in dubbio questi progressi e perciò rischiano di minare il nostro obiettivo comune di vedere come la situazione in Romania rimane costantemente su una traiettoria positiva, che rimuova la necessità dell’applicazione del meccanismo di cooperazione e verifica.”
A Bucarest, l’uomo forte della coalizione, il leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, afferma che la seduta LIBE non è stata un dibattito, ma una lista di posizioni già stabilite prima, una condanna prima di studiare le prove”. Il capo dell’ALDE, partner-junior al governo, Călin Popescu-Tăriceanu, si è accontentato si dichiarare che, nonostante le critiche nel Parlamento Europeo, la Romania deve dimostrare apertura al dialogo con i partner occidentali. Fatto sta che la situazione desta preoccupazione non solo in Europa, ma anche oltreoceano. L’Ambasciatore americano a Bucarest, Hans Klemm, ha affermato, sempre lunedì, che i cambiamenti nella Giustizia rischiano di far tornare la Romania all’inizio degli anni 2000, un periodo segnato dalla corruzione al vertice.