Legge contro il riciclaggio di denaro
Attesa a lungo a Bruxelles e esaminata pubblicamente a Bucarest, una nuova legge sulla prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro è stata adottata dal Senato, come prima camera interessata. L’adozione di questa legge era diventata urgente dopo che, il 29 agosto, la Commissione Europea aveva sporto querela alla Corte di Giustizia dell’Unione contro Bucarest, perché le autorità non hanno riportato nella legislazione nazionale la direttiva europea sul contrasto del riciclaggio di denaro, anche se era d’obbligo già dal giugno 2017. Nel caso di una condanna, la Romania rischia di dover pagare multe di milioni di euro, proprio durante la sua presidenza del Consiglio UE, nella prima metà del 2019 – ha ammonito, di recente, il ministro con delega agli Affari Europei, il socialdemocratico Victor Negrescu, rivolgendosi al presidente del PSD e della Camera dei Deputati, Liviu Dragnea. Fonti politiche, citate dai mass-media, affermano, d’altronde, che Negrescu avrà entro breve un colloquio con la commissaria europea per la Giustizia, Věra Jourová, proprio sul contrasto del riciclaggio di denaro.
Bogdan Matei, 25.09.2018, 11:55
Attesa a lungo a Bruxelles e esaminata pubblicamente a Bucarest, una nuova legge sulla prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro è stata adottata dal Senato, come prima camera interessata. L’adozione di questa legge era diventata urgente dopo che, il 29 agosto, la Commissione Europea aveva sporto querela alla Corte di Giustizia dell’Unione contro Bucarest, perché le autorità non hanno riportato nella legislazione nazionale la direttiva europea sul contrasto del riciclaggio di denaro, anche se era d’obbligo già dal giugno 2017. Nel caso di una condanna, la Romania rischia di dover pagare multe di milioni di euro, proprio durante la sua presidenza del Consiglio UE, nella prima metà del 2019 – ha ammonito, di recente, il ministro con delega agli Affari Europei, il socialdemocratico Victor Negrescu, rivolgendosi al presidente del PSD e della Camera dei Deputati, Liviu Dragnea. Fonti politiche, citate dai mass-media, affermano, d’altronde, che Negrescu avrà entro breve un colloquio con la commissaria europea per la Giustizia, Věra Jourová, proprio sul contrasto del riciclaggio di denaro.
La premier Viorica Dăncilă aveva sostenuto la promozione della legge il prima possibile. Alla base della legge c’è una bozza inoltrata dal Governo PSD-ALDE, alla quale i senatori del Potere hanno aggiunto emendamenti non approvati dall’Esecutivo e contestati dall’Opposizione di destra. Una modifica del testo iniziale riguarda la cancellazione dell’articolo relativo alle “persone esposte politicamente”, del quale il presidente della Commissione giuridica, il senatore ed ex ministro socialdemocratico della Giustizia, Robert Cazanciuc, ha affermato che è “palesemente contrario alla Costituzione”.
Un altro emendamento propone misure di precauzione nel momento in cui viene effettuata una transazione occasionale il cui valore ammonta “almeno a 15.000 euro, indifferentemente se la transazione si realizza tramite un’unica operazione o tramite più operazioni che sembrano connesse”. La bozza prevede inoltre che le società per azioni al portatore hanno un anno e mezzo a disposizione per effettuare la conversione ad azioni nominative, pena la dissoluzione delle compagnie.
Gli analisti ricordano pure che, già dall’estate, il ministro delle Finanze, Eugen Teodorovici, aveva precisato che il disegno di legge secondo il quale i romeni all’estero che mandano a casa più di 2.000 euro devono giustificarne la provenienza non mira alla confisca dei soldi che superano tale cifra. Egli ha precisato che si tratta dell’inserimento nella legislazione nazionale di una direttiva europea. In caso contrario, la Romania rischierebbe di ricevere multe ogni giorno — ha aggiunto ancora il ministro. Nel mese di aprile, durante un dibattito sullo stesso tema, egli aveva sottolineato che i soldi che i romeni della diaspora mandano a casa sono guadagnati tramite lavori onesti. Uno studio della Banca Mondiale rileva che, l’anno scorso, i romeni che lavorano all’estero hanno mandato in Romania circa 4,9 miliardi di euro.