La Romania, senza squadre di calcio nelle competizioni europee
La crisi del calcio romeno si aggrava. Giovedì sera, la squadra campione CFR Cluj (nord-ovest) e la vicecampione FCSB (l’ex Steaua di Bucarest) non si sono qualificate nei gruppi dell’Europa League, lasciando la Romania senza alcun rappresentante nelle competizioni continentali inter club. In precedenza, nelle tappe preliminari erano state eliminate le squadre Craiova e Viitorul.
Ştefan Stoica, 31.08.2018, 13:15
Con un titolo — il quarto — vinto dopo una pausa di 6 anni, i giocatori di Cluj avevano grandi ambizioni al debutto della stagione europea, e a livello di dichiarazioni sognavano addirittura di partecipare nei gruppi della Champions League, dove si erano qualificati anche in passato. Hanno però concluso prematuramente la stagione internazionale, con una doppia sconfitta, per 0-2 in trasferta e per 2-3, giovedì, in casa, contro la squadra campione del Lussemburgo, Dudelange. L’insuccesso dei calciatori di Cluj, aspramente criticati dalla stampa e ritenuti autori del più vergognoso risultato nella storia del calcio romeno, si potrebbe spiegare con gli acquisti discutibili di giocatori e il cambiamento dell’allenatore, ma non si può giustificare.
Grazie alla CFR, la Dudelange ottiene un risultato storico, essendo la prima squadra lussemburghese presente nei gruppi delle competizioni continentali. Per far capire quanto sia doloroso questo risultato per la squadra transilvana, va menzionata la dichiarazione dell’allenatore del Lussemburgo. “Abbiamo 8 calciatori che lavorano, oltre a giocare a calcio. Dobbiamo trovare una soluzione. Adesso avremo 3 partite alla settimana, devono ridurre l’orario di lavoro per i gruppi dell’Europa League”, ha affermato Dino Toppmoller, l’allenatore della Dudelange.
Un insuccesso è stato anche il fallimento da parte della FCSB nel qualificarsi nei gruppi di Europa League, anche se l’avversaria, Rapid Vienna, è stata di un alto livello e non una squadra sconosciuta a livello europeo. La FCSB aveva perso per 3-1 a Vienna, però aveva ottenuto il punteggio per qualificarsi già dalla pausa, 2-0.
Un errore del giovane e privo di esperienza portiere della vicecampione ha offerto agli austriaci il gol della qualificazione, mentre all’eccentrico finanziatore della squadra bucarestina, George Becali, l’occasione di una nuova incursione nel misticismo. Egli ha considerato l’errore del portiere una pena divina per i suoi propri peccati. Gli analisti preferiscono, tuttavia, spiegazioni più ragionevoli. Loro dicono che Becali ne ha di colpe, ma esse riguardano esclusivamente il modo superficiale, a volte caotico, in cui decide gli acquisti di calciatori e la costante intromissione, già di notorietà nel calcio romeno, nella formazione della squadra.
Per i club romeni, fallire nel qualificarsi per l’Europa League, dove almeno la FCSB si è costantemente qualificata negli ultimi anni, vuol dire perdite finanziarie importanti, a livello del budget per un anno. Allo stesso tempo, alla Romania, come Paese, diminuirà il coefficiente europeo, il che renderà ancora più difficile il percorso delle squadre romene verso i gruppi delle due competizioni continentali. Il fallimento di giovedì completa il quadro triste del calcio romeno. La Nazionale non partecipa ai Mondiali in Russia e non dà segni di poter tornare entro breve tra le élite, dove si piazzava due decenni fa.