Mozione di sfiducia contro il governo Dăncilă
Il Governo PSD – ALDE è sottoposto, questa settimana, al test di una mozione di sfiducia. Avviata dal PNL e sostenuta dall’USR e dal PMP, la mozione contro il Governo Dăncilă è stata letta, lunedì, nella plenaria del Parlamento, mentre mercoledì sarà discussa e sottoposta al voto. L’Esecutivo è criticato, tra l’altro, per le modifiche apportate al Codice di procedura penale, per la diminuzione degli attributi del presidente della Romania e per l’evoluzione economica negativa. Il deputato liberale Robert Sighiartău, il quale ha presentato il documento di fronte al Legislativo, ha affermato che l’attuale Esecutivo ha fatto salire l’inflazione al 5,4%, il maggiore tasso registrato negli ultimi cinque anni. I firmatari del documento sostengono che la politica fiscale è stata distrutta tramite le numerose modifiche apportate al Codice Fiscale. Nel testo della mozione si rileva inoltre che nell’infrastruttura non sono state costruite le autostrade promesse, nella ricerca e nell’istruzione sono stati trascurati gli investimenti, mentre nel settore sanitario gli aumenti salariali hanno lasciato gli ospedali senza le minime risorse necessarie per il funzionamento. Robert Sighiartău: “La politica del Governo di Romania nel settore sociale si basa sul principio “prendete da alcuni e date ad altri”, perché il Governo è incapace di distribuire l’eventuale benessere generato dalla crescita economica. Non avete abbastanza fondi per garantire il pagamento delle pensioni e degli stipendi fino alla fine dell’anno, anche se sostenere che ci sia una crescita economica.”
Corina Cristea, 26.06.2018, 13:24
Il Governo PSD – ALDE è sottoposto, questa settimana, al test di una mozione di sfiducia. Avviata dal PNL e sostenuta dall’USR e dal PMP, la mozione contro il Governo Dăncilă è stata letta, lunedì, nella plenaria del Parlamento, mentre mercoledì sarà discussa e sottoposta al voto. L’Esecutivo è criticato, tra l’altro, per le modifiche apportate al Codice di procedura penale, per la diminuzione degli attributi del presidente della Romania e per l’evoluzione economica negativa. Il deputato liberale Robert Sighiartău, il quale ha presentato il documento di fronte al Legislativo, ha affermato che l’attuale Esecutivo ha fatto salire l’inflazione al 5,4%, il maggiore tasso registrato negli ultimi cinque anni. I firmatari del documento sostengono che la politica fiscale è stata distrutta tramite le numerose modifiche apportate al Codice Fiscale. Nel testo della mozione si rileva inoltre che nell’infrastruttura non sono state costruite le autostrade promesse, nella ricerca e nell’istruzione sono stati trascurati gli investimenti, mentre nel settore sanitario gli aumenti salariali hanno lasciato gli ospedali senza le minime risorse necessarie per il funzionamento. Robert Sighiartău: “La politica del Governo di Romania nel settore sociale si basa sul principio “prendete da alcuni e date ad altri”, perché il Governo è incapace di distribuire l’eventuale benessere generato dalla crescita economica. Non avete abbastanza fondi per garantire il pagamento delle pensioni e degli stipendi fino alla fine dell’anno, anche se sostenere che ci sia una crescita economica.”
L’UDMR ha annunciato che mercoledì stabilirà come votare, mentre i deputati non affiliati hanno detto, tramite la voce del loro leader, l’ex premier socialdemocratico Victor Ponta, ora presidente del neo fondato Partito ProRomania, che desiderano la sostituzione dell’attuale Esecutivo. Però, non in qualsiasi condizioni. Ci sono poi anche i rappresentanti delle minoranze e, almeno in teoria, pure una parte dei socialdemocratici potrebbe piegare la bilancia dall’altra parte, sullo sfondo della situazione creata nel partito dopo la condanna a carcere con esecuzione, in prima istanza, del leader Liviu Dragnea. La mozione di sfiducia non passerà — sostiene, però, Dragnea, il quale ha annunciato che, nel giorno del voto, i socialdemocratici garantiranno il quorum, ma non voteranno: “Saremo presenti con un numero sufficiente di rappresentanti, affinché sia assicurato il quorum, ma non voteremo. Che si procurino il numero dei voti, se hanno avviato la mozione di sfiducia. Perché ci dobbiamo implicare noi in quest’azione dell’opposizione? Che raccolgano i voti necessari!” Affinché la mozione passi e cada il Governo, sono necessari i voti favorevoli di 233 parlamentari — qualche decina in più rispetto al numero di voti su cui possono contare insieme il PNL, l’USR e il PMP.