Simona Halep, acclamata a Bucarest
Una nazione sana celebra soltanto i suoi veri eroi, coloro che costruiscono le proprie carriere, a prescindere dal campo di attività, basandosi sul talento e sull’impegno, senza cercare di ingannare. La romena di 26 anni Simona Halep, che ha vinto per la prima volta il trofeo a Roland Garros, è una persona così. E’, forse, anche il motivo per cui le decine di migliaia di persone arrivate sull’Arena Nazionale di Bucarest ad acclamare la più brava romena del momento hanno accolto con fischi e urli il sindaco generale della Capitale, la socialdemocratica Gabriela Firea, come se avessero sentito che, con la sua presenza accanto a Simona Halep, cercherebbe di sfruttare una festa dello sport romeno e ricavarne profitto elettorale e immagine. Più di 20 mila persone hanno scelto di partecipare all’evento sul maggiore stadio della Romania, per rendere omaggio ad una compatriotta eccezionale, di cui sono orgogliose.
Ştefan Stoica, 12.06.2018, 14:14
Una nazione sana celebra soltanto i suoi veri eroi, coloro che costruiscono le proprie carriere, a prescindere dal campo di attività, basandosi sul talento e sull’impegno, senza cercare di ingannare. La romena di 26 anni Simona Halep, che ha vinto per la prima volta il trofeo a Roland Garros, è una persona così. E’, forse, anche il motivo per cui le decine di migliaia di persone arrivate sull’Arena Nazionale di Bucarest ad acclamare la più brava romena del momento hanno accolto con fischi e urli il sindaco generale della Capitale, la socialdemocratica Gabriela Firea, come se avessero sentito che, con la sua presenza accanto a Simona Halep, cercherebbe di sfruttare una festa dello sport romeno e ricavarne profitto elettorale e immagine. Più di 20 mila persone hanno scelto di partecipare all’evento sul maggiore stadio della Romania, per rendere omaggio ad una compatriotta eccezionale, di cui sono orgogliose.
Due noti artisti hanno cantato l’inno romeno, così come lo hanno fatto pure le centinaia di sostenitori di Simona alla fine della partita a Parigi. Sull’Arena Nazionale, romeni di tutte le età, tenendo bandierine in mano, hanno scandito “Simona! Simona!”. E la nostra campionessa, tenendo in braccio una copia del trofeo e indossando la tuta con la quale era vestita alla finale di sabato quando ha sconfitto l’americana Sloane Stephens, ha risposto loro su misura. Simona Halep: Vi ringrazio moltissimo di essere venuti. Ho voluto tanto venire qui in modo che possiamo goderci insieme questo trofeo. La gioia è maggiore che sul campo centrale di Parigi. Vi ringrazio moltissimo. È un momento speciale. Sono molto orgogliosa di essere romena. Questi risultati sono arrivati e sono al 100% dalla Romania. Mi sono sempre allenata qui. Sono cresciuta qui e ho sempre creduto che si possano ottenere grandi risultati, anche se provengo da un Paese più piccolo”.
Dopo tre finali di Grande Slam perse, due proprio a Parigi, nel 2014 e nel 2017, e una terza, quest’anno, all’Australian Open, Simona Halep, numero uno mondiale da più di 30 settimane, trionfa all’Open di Francia, impressionando avversarie famose, ex celebrità del tennis e specialisti tramite la sua forza fisica e mentale, la tecnica e la capacità di lottare. È stata la terza partita sulla terra battuta parigina, in cui la piccola romena si è ripresa ed ha vinto dopo aver perso il primo set. Accanto al suo eccellente allenatore, l’australiano Darren Cahill, la romena è decisa a continuare ancora per anni la carriera arrivata al più alto livello. E a seguire il consiglio dell’ex grande campione Ilie Năstase di mantenere l’appetito per i titoli di Grande Slam. Simona Halep ha giocato, a Parigi, la 31esima finale della carriera ed ha vinto finora 17 titoli. Il trofeo ottenuto a Roland Garros è arrivato un decennio dopo il successo nella competizione per juniores, 4 decenni dopo il trionfo della prima romena, Virginia Ruzici, al torneo parigino, e a 45 anni da quando Ilie Năstase ha vinto l’Open di Francia e ha conquistato i francesi con il suo meraviglioso gioco. E ora Simona Halep è una degna successore di Năstase.