Temi per l’agenda della futura presidenza romena del Consiglio UE
Ammessa nell’Unione Europea nel 2007, la Romania ricoprirà per la prima volta la presidenza di turno del Consiglio UE nel primo semestre dell’anno prossimo. Il ministro con delega agli affari europei, Victor Negrescu, ha presentato, mercoledì, ai parlamentari romeni delle commissioni di specialità la prima versione della lista contenente i temi di interesse durante questo mandato. Egli ha designato, come principali coordinate, ciò che ha definito l’Europa della convergenza, l’Europa della sicurezza, l’Europa come protagonista globale e l’Europa dei valori comuni.
Bogdan Matei, 17.05.2018, 14:27
Nel capitolo l’Europa della convergenza sono inclusi sotto-temi come lo sviluppo durevole, la diminuzione dei divari nello sviluppo, l’impiego della manodopera e i diritti sociali, l’innovazione e la digitalizzazione, la connettività e la competitività dell’Unione. Nel capitolo l’Europa della sicurezza sono inclusi la sicurezza interna dell’Unione, la gestione dei confini esterni, il funzionamento dell’Area Schengen e le sfide attuali, nonché la sicurezza cibernetica. Nel terzo pilastro della presidenza romena di turno, l’Europa — protagonista globale, sono inserite le politiche di sicurezza e difesa comune, l’efficacia dell’azione esterna dell’Unione Europea, la consistenza della sua politica di vicinato e l’attuazione dei suoi impegni internazionali. Il quarto tema, di cui gli esperti affermano che sia il più analizzato durante le consultazioni pubbliche, è l’Europa dei valori comuni. Quest’ultima implica sotto-temi quali la solidarietà, la coesione, le pari opportunità e la giustizia sociale, la democrazia, la libertà e il rispetto della dignità umana, la lotta al razzismo, all’intolleranza, alla xenofobia, al populismo e all’antisemitismo. Il documento è in pieno processo di validazione e sarà presentato, il prossimo mese, nella plenaria del Legislativo di Bucarest dalla premier Viorica Dăncilă.
Per il momento, il ministro con delega ha insistito che c’è bisogno di un consenso nazionale sul documento finale. Victor Negrescu: Questo documento è il risultato di una serie di consultazioni pubbliche realizzate in un anno, tramite cui abbiamo cercato di coinvolgere sia i rappresentanti del Parlamento romeno, sia, ovviamente, tutti i governi, ma anche i rappresentanti dell’amministrazione presidenziale e quelli della società civile. È vero che c’è bisogno di un consenso, un consenso nazionale, uno politico, affinché possiamo concordare su quello che significa rappresentare i nostri interessi in vista della presidenza. Una presidenza che vuol dire parzialmente svolgere un ruolo mediatore, quindi è ovviamente importante per noi sviluppare questa capacità di ascoltare e di interagire.”
Sulla capacità della classe politica di Bucarest di agire in modo unitario e coerente durante la presidenza romena del Consiglio UE, la stampa è piuttosto cauta. La coabitazione sempre più complicata tra il presidente di destra e il governo di sinistra, notano gli analisti, ha contaminato ultimamente anche temi di politica estera, sui quali Bucarest ha già, ufficialmente, più di una posizione.