Austria – Bulgaria – Romania, colloqui sul futuro dell’Europa
L’Unione Europea si confronta con molte sfide, di vario tipo e dimensione: politiche, economiche, militari, tecnologiche, informazionali e culturali. In questo ambiente complesso di sicurezza possiamo avere successo solo se avremo una prospettiva a lungo termine e priorità ben chiare e se faremo congiungere i nostri sforzi. È la dichiarazione del presidente bulgaro, Rumen Radev, il quale si è incontrato, a Ruse, con i colleghi di Austria a Romania, Alexander Van der Bellen e Klaus Iohannis, nell’ambito di una riunione pensata in questo formato perché i tre Paesi si assumono successivamente la presidenza di turno del Consiglio UE. L’opinione unanime è che sei mesi di presidenza non sono pochi, ma per una visione globale sullo sviluppo dell’UE, il periodo è estremamente breve. Perciò, è necessario coordinarsi in maniera ottimale e consegnare senza problemi le priorità al Paese subentrante.
Corina Cristea, 07.05.2018, 13:54
L’Austria si assumerà la presidenza in estate, subentrando alla Bulgaria, mentre la Romania ricoprirà la presidenza di turno nella prima metà dell’anno prossimo. I dossier sono numerosi. Di crisi ne abbiamo ogni anno e appaiono sempre altre nuove, però preoccupandoci per i nostri valori, di solidarietà, unità, coesione, parità tra gli stati membri, diamo un più di valore a tutta l’Unione, ha affermato anche il capo dello stato romeno, Klaus Iohannis, il quale ha sostenuto la necessità di un processo di riflessione sull’UE nel periodo post-2019. Abbiamo bisogno di questo. È insufficiente, e lo si nota dalle reazioni dei nostri cittadini, soffermarci su cose concrete, discutere di commercio, di libertà di movimento. La gente vuole di più. La gente desidera sicurezza, confini sicuri, unità nell’ambito dell’Unione Europea e vuole vedere politici decisi, che si impegnano con tutte le forze per l’Unione, ha aggiunto Klaus Iohannis.
Sono stati analizzati temi importanti legati al futuro dell’Unione, tra cui la situazione post-Brexit, ma anche la cooperazione in piano regionale, aspetti legati all’ambiente di sicurezza, tra cui le prospettive del progetto europeo, il futuro della crisi della migrazione e del Sistema europeo comune di asilo. Si è discusso pure del futuro dei Balcani Occidentali e delle loro vere prospettive europee, del quadro finanziario pluriannuale e se quest’ultimo garantisce non solo lo sviluppo economico dell’Europa, ma anche la politica di coesione e la convergenza reale, del futuro digitale dell’Europa, della disponibilità ad agire e a neutralizzare gli attacchi terroristici, nonché del futuro dei giovani.