Dibattiti sui codici penali
La meta dichiarata della commissione parlamentare speciale è quella di mettere in accordo i provvedimenti del Codice Penale e di quello di Procedura Penale con decisioni della Corte Costituzionale di Romania, della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e della Direttiva Europea nel settore. Tra le modifiche proposte dai deputati e senatori giuristi si annovera la scandenza di sei mesi entro la quale una persona che ha offerto tangenti può essere condonata se denuncia i propri fatti alla polizia. Per reati di corruzione e traffico di influenze si aggiunge il provvedimento in base al quale il funzionario pubblico sarà punito solo se ha anche agito nel rispettivo caso. La riduzione del termine per la messa in libertà vigilata, da due terzi alla metà della pena, e per le persone anziane persino ad un terzo, l’eliminazione della negligenza in atti d’ufficio dalla categoria dei reati o la mancata applicazione della confisca estesa per i beni acquisiti prima del 2012 sono le più controverse proposte sull’agenda della Commissione.
Bogdan Matei, 20.04.2018, 13:00
La meta dichiarata della commissione parlamentare speciale è quella di mettere in accordo i provvedimenti del Codice Penale e di quello di Procedura Penale con decisioni della Corte Costituzionale di Romania, della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e della Direttiva Europea nel settore. Tra le modifiche proposte dai deputati e senatori giuristi si annovera la scandenza di sei mesi entro la quale una persona che ha offerto tangenti può essere condonata se denuncia i propri fatti alla polizia. Per reati di corruzione e traffico di influenze si aggiunge il provvedimento in base al quale il funzionario pubblico sarà punito solo se ha anche agito nel rispettivo caso. La riduzione del termine per la messa in libertà vigilata, da due terzi alla metà della pena, e per le persone anziane persino ad un terzo, l’eliminazione della negligenza in atti d’ufficio dalla categoria dei reati o la mancata applicazione della confisca estesa per i beni acquisiti prima del 2012 sono le più controverse proposte sull’agenda della Commissione.
Ex ministro della Giustizia, il deputato liberale Catalin Predoiu (all’opposizione) dice che le modifiche auspicate dalla coalizione governativa PSD-ALDE rilassano in modo esagerato la politica penale. Faccio riferimento a certi articoli in grado di favoreggiare i reati, l’articolo sul traffico di influenze e quello sull’abuso d’ufficio. Allo stesso tempo, è molto difficile non osservare gli articoli elaborati praticamente su modello di certi fascicoli in corso presso le istanze penali, ha detto Catalin Predoiu. In replica, il presidente della Commissione speciale, il socialdemocratico Florin Iordache, lui stesso ex ministro, dice che nesuna legge è fatta per favoreggiare qualcuno e che la forma finale dei nuovi Codici sarà il risultato di un dibattito trasparente. Noi abbiamo portato certe proposte. Queste proposte, ora al dibattito pubblico, saranno senz’altro modificate, tramite l’impegno e le proposte che inoltreranno sia le associazioni professionali che le facoltà di giurisprudenza delle più importanti città della Romania, ha dichiarato Florin Iordache.
Il presidente Klaus Iohannis non sembra convinto degli argomenti della maggioranza di sinistra e ha criticato, a sua volta, le proposte di emendamenti ai Codici. Alcune delle modifiche sono necessarie, in quanto serve una certa modernizzazione della legislazione, da mettere in accordo con decisioni della Corte Costituzionale e in certi casi anche con la legislazione europea. Altre proposte sono totalmente inaccettabili: è inammissibile che alcune modifiche siano destinate a certe persone che in questo momento, temporaneamente, ricoprono cariche decisionali proprio nel Parlamento, ha detto Klaus Iohannis. Trasparente, il cenno mira ai presidenti delle due Camere, il liberal-democratico Calin Popescu Tariceanu e il socialdemocratico Liviu Dragnea, protagonisti di fascicoli istruiti dai procuratori anticorruzione. Alcuni commentatori non nascondono la preoccupazione, dopo che le modifiche alle leggi sulla giustizia – statuto dei magistrati, organizzazione giudiziaria e funzionamento del CSM, proposte dalla stessa Commissione speciale, hanno provocato le più ampie proteste di strada nella storia post-comunista della Romania.