Assorbimento di fondi europei e crescita economica
Impoverita nei quasi cinquant’anni di dittatura comunista e gestita in modo sbagliato nella lunga transizione post-rivoluzionaria, la Romania è stata finalmente ammessa nell’Unione Europea nel 2007. Però, i divari di sviluppo rispetto all’Occidente permangono, soprattutto nelle regioni povere del nord-est e del sud, dove il tenore di vita non arriva nemmeno alla metà della media comunitaria. In teoria, il metodo più a portata di mano per correggere i divari sarebbe l’assorbimento di fondi europei. Però, in pratica le autorità romene, centrali e locali, qualsiasi fosse il loro colore politico, sono diventate ormai note per la scarsa capacità di accedere ai fondi di Bruxelles.
Bogdan Matei, 11.04.2018, 13:36
Impoverita nei quasi cinquant’anni di dittatura comunista e gestita in modo sbagliato nella lunga transizione post-rivoluzionaria, la Romania è stata finalmente ammessa nell’Unione Europea nel 2007. Però, i divari di sviluppo rispetto all’Occidente permangono, soprattutto nelle regioni povere del nord-est e del sud, dove il tenore di vita non arriva nemmeno alla metà della media comunitaria. In teoria, il metodo più a portata di mano per correggere i divari sarebbe l’assorbimento di fondi europei. Però, in pratica le autorità romene, centrali e locali, qualsiasi fosse il loro colore politico, sono diventate ormai note per la scarsa capacità di accedere ai fondi di Bruxelles.
Questo è stato anche il tema della mozione semplice “L’assorbimento dei fondi comunitari, una catastrofe firmata PSD-ALDE”, inoltrata al Senato contro il ministro dei Fondi Europei, la socialdemocratica Rovana Plumb, dai gruppi PNL e PMP e votata, martedì, pure dall’USR. I firmatati hanno chiesto le dimissioni del ministro, accusandola di ciò che hanno definito il disastro nella gestione dei fondi strutturali in Romania. Dai miliardi di euro stanziati alla Romania, sono state spese somme irrisorie, mentre in alcuni casi i progetti non sono stati nemmeno avviati, affermano i senatori dell’opposizione di destra, che hanno individuato tra le cause la burocrazia eccessiva, i permanenti cambiamenti di legislazione e l’indifferenza delle autorità.
Il senatore liberale George Stângă: La Romania ha perso ufficialmente 1,64 miliardi di euro alla fine del 2017, soldi che avremmo ricevuto gratis dall’UE. Con questi soldi avremmo potuto costruire 10 ospedali regionali, anziché 8, 160 chilometri di autostrada, 4 ponti sospesi sul Danubio. Lei ha dimostrato di non essere capace di portare fondi europei nel Paese. Per la Sua incompetenza e mancanza di professionalità dovrebbe rassegnare le dimissioni. Si dimetta prima che questo settore sia del tutto rovinato.”
Ovviamente, la maggioranza governativa di sinistra, sostenuta dall’UDMR, ha bocciato la mozione con 72 voti contro, un’astensione e soli 40 voti favorevoli.
Prima del voto, il ministro dei Fondi Europei ha risposto alle critiche, accusando, dal canto suo, ciò che ha definito il discorso politicizzato della destra. Rovana Plumb: Non sono una persona che guarda al passato, preferisco costruire il presente per garantire i risultati futuri. Però non accettiamo attacchi infondati da parte dei colleghi all’opposizione, tenuto conto che nel precedente esercizio gli stessi colleghi che ora cercano di darci lezioni hanno guardato con disinteresse al fallimento dell’assorbimento dei fondi europei. Secondo un comunicato della CE, il tasso di assorbimento dei fondi strutturali e di investimenti è del 16%, mentre la media europea è del 18%. La Romania si piazza ad una posizione migliore rispetto ad altri stati membri dell’UE che vantano un’esperienza di decine di anni nell’attirare fondi europei non rimborsabili.”
Il ministro ha aggiunto che, nel periodo 2014 — 2023, la Romania ha a disposizione circa 42 miliardi di euro da Bruxelles, di cui ha già assorbito 10 miliardi.