Romania, ancora attraente per gli investitori
La crisi acuta di manodopera è uno dei principali freni allo sviluppo delle compagnie presenti in Romania e il quadro legislativo instabile accentua il rischio Paese, aspetto al quale gli investitori prestano particolare attenzione quando valutano se entrare su un certo mercato. Tuttavia, in Romania ci sono delle risorse per nuovi progetti, esistono opportunità, ma il ritmo di sviluppo andrebbe accelerato. Sono alcune delle conclusioni raggiunte dai rappresentanti dell’ambiente d’affari e degli investitori presenti sul mercato romeno, durante una conferenza su temi economici organizzata a Bucarest. Secondo loro, la manodopera ben preparata rappresenta un vantaggio per chi è interessato alla Romania, anche se nel settore infrastruttura non sono stati realizzati sufficienti progressi.
Daniela Budu, 03.04.2018, 12:52
Alcuni investitori sono addirittura convinti che, se la questione dell’interconnessione stradale e ferroviaria moderna tra le varie zone del Paese fosse risolta, la Romania registrerebbe una crescita economica maggiore rispetto a quella attuale. Anche l’instabilità del quadro legislativo e fiscale è stata inclusa nella lista di problemi segnalati dagli imprenditori, i quali hanno menzionato, tra i motivi di preoccupazione, pure le incertezze in piano politico.
Tuttavia, il Paese è ancora attraente per gli investimenti, essendo un mercato di grandi dimensioni — afferma il presidente del Consiglio dei Padronati Bancari di Romania, Sergiu Manea: “Tutti coloro che decidono attualmente di investire, che ci piaccia o meno, sono attenti ad essere molto vicini ai clienti. È un vantaggio il fatto che abbiamo un grande mercato. In secondo luogo, penso ancora che la manodopera con un certo livello di qualificazione sia un vantaggio per la Romania. Esistono zone molto importanti in cui non sono stati fatti ancora investimenti, e ciò offre contesto e potenziale. A livello settoriale, esistono zone che non hanno ancora scoperto le proprie potenzialità”.
Il ministro per l’ambiente d’affari, Ştefan Radu Oprea, è del parere che la migliore soluzione al problema della manodopera sia quella di mantenere nel Paese le persone altamente qualificate, però aggiunge che l’aumento degli stipendi non è sufficiente per attirare in Romania i romeni che sono già all’estero, motivo per cui vengono prese delle misure per risolvere aspetti attinenti al settore sociale.
Altre difficoltà menzionate dall’ambiente d’affari riguardano le evoluzioni demografiche, la mancanza di un reale sostegno alle piccole e medie imprese che affrontano problemi di competitività, l’inadeguatezza del sistema di istruzione ai bisogni del mercato del lavoro e l’uso inefficace dei fondi europei. Il ministro Rovana Plumb afferma, in merito, che la Romania si è prefissa un tasso di assorbimento del 100% entro il 2023, di cui il 70%, cioè 30 miliardi di lei, entro il 2020. Rovana Plumb aggiunge che, senza i fondi europei, la Romania avrebbe avuto un PIL inferiore di oltre il 13%, cumulato negli ultimi dieci anni.