Piani per la ripresa della TAROM
Fondata nel 1954 e subordinata al Ministero dei Trasporti, la Compagnia Nazionale per i Trasporti Aerei Romeni — la TAROM — si propone di ridiventare il più importante operatore aereo sul mercato romeno. È un obiettivo ambizioso, visto che il 2017 non è stato un anno buono per la TAROM, come pure i dieci anni precedenti, in cui la compagnia ha registrato ingenti perdite. I calcoli rilevano che solo l’anno scorso le perdite sono ammontate a 42 milioni di euro.
Corina Cristea, 29.03.2018, 13:42
Fondata nel 1954 e subordinata al Ministero dei Trasporti, la Compagnia Nazionale per i Trasporti Aerei Romeni — la TAROM — si propone di ridiventare il più importante operatore aereo sul mercato romeno. È un obiettivo ambizioso, visto che il 2017 non è stato un anno buono per la TAROM, come pure i dieci anni precedenti, in cui la compagnia ha registrato ingenti perdite. I calcoli rilevano che solo l’anno scorso le perdite sono ammontate a 42 milioni di euro.
Personale numeroso, aerei con problemi tecnici, la rinuncia ad alcuni voli o il disuso di due aeronavi sono solo alcuni dei motivi che hanno fatto decadere sempre di più la compagnia nazionale di trasporto aereo. La concorrenza delle compagnie low cost, il modo inefficace di vendita dei biglietti e l’aumento del livello di insoddisfazione dei clienti sono altre cause che hanno determinato il calo della quota di mercato della TAROM. Una compagnia con circa duemila dipendenti, di cui il 70% sono parenti oppure hanno relazioni di vario livello, e che, secondo un rapporto del corpo di controllo dell’ex premier Mihai Tudose, sarebbe stata sabotata proprio dall’interno — alcuni dipendenti della TAROM si scambiavano mail con altri dipendenti in cui svelavano la strategia della compagnia per quando riguarda i voli da operare. Inoltre, secondo le istituzioni statali, la TAROM avrebbe pagato da molti anni prezzi di manutenzione e riparazione maggiori del 40% per ciascun’aeronave rispetto a qualsiasi altra compagnia dell’Europa.
Cinque direttori si sono succeduti a capo della TAROM solo nel 2017. L’ultimo, Wolff Werner-Wilhelm, che continua tuttora a gestire la situazione della TAROM, sostiene che l’attuale direzione sia riuscita, tuttavia, l’anno scorso a diminuire le spese di 12,7 milioni di lei (circa 2,7 milioni di euro) ottimizzando l’attività della compagnia. Ora, in pieno processo di rivalutazione e riorganizzazione, la TAROM ha grandi piani, e secondo il bilancio di previsione per il 2018, potrebbe chiudere l’anno con un profitto. Sono stanziati fondi pure agli investimenti. Secondo il nuovo Programma di governo 2018 – 2020, reso pubblico a fine gennaio, il rinnovo urgente della flotta TAROM tramite l’acquisto in leasing di 27 aerei moderni e l’apertura di nuove rotte zonali oppure più lunghe verso gli USA o l’Asia si annoverano tra le misure volte a ricollocare la compagnia tra le élite degli “ambasciatori di Romania”. Le pratiche per introdurre nuovi voli interni sono state già avviate, mentre i primi due aerei arriveranno nelle prossime settimane.