Conflitto diplomatico Russia – Occidente
Mentre Mosca continua a smentire qualsiasi sua implicazione nell’attacco chimico contro l’ex spia Serghei Skripal e contro sua figlia Iulia, sul territorio della Gran Bretagna, il 4 marzo — azione per la quale Londra punta il dito verso la Russia -, la lista dei Paesi che prendono delle misure è sempre più lunga. Decine di cancellerie hanno annunciato espulsioni, seguendo l’esempio della Gran Bretagna, la quale ha mandato a casa 23 diplomatici russi, misura seguita da una reazione simile del Cremlino. Il maggiore numero di persone non desiderate è stato dichiarato dagli USA, dove l’amministrazione Trump ha pure chiuso il consolato russo a Seattle, perché sarebbe troppo vicino alla maggiore base militare americana di sommergibili nucleari. Tale misura distrugge anche quello che era rimasto dei rapporti bilaterali — ha risposto l’ambasciatore russo a Washington, mentre la Casa Bianca si è detta, tuttavia, pronta a migliorare i rapporti con la Russia, però, a patto che il governo russo cambi atteggiamento.
Corina Cristea, 28.03.2018, 13:46
Mentre Mosca continua a smentire qualsiasi sua implicazione nell’attacco chimico contro l’ex spia Serghei Skripal e contro sua figlia Iulia, sul territorio della Gran Bretagna, il 4 marzo — azione per la quale Londra punta il dito verso la Russia -, la lista dei Paesi che prendono delle misure è sempre più lunga. Decine di cancellerie hanno annunciato espulsioni, seguendo l’esempio della Gran Bretagna, la quale ha mandato a casa 23 diplomatici russi, misura seguita da una reazione simile del Cremlino. Il maggiore numero di persone non desiderate è stato dichiarato dagli USA, dove l’amministrazione Trump ha pure chiuso il consolato russo a Seattle, perché sarebbe troppo vicino alla maggiore base militare americana di sommergibili nucleari. Tale misura distrugge anche quello che era rimasto dei rapporti bilaterali — ha risposto l’ambasciatore russo a Washington, mentre la Casa Bianca si è detta, tuttavia, pronta a migliorare i rapporti con la Russia, però, a patto che il governo russo cambi atteggiamento.
I Paesi dell’Unione Europea considerano inaccettabile il caso di avvelenamento con gas neurotossico di Londra e più stati, inclusa la Romania, hanno già annunciato espulsioni. Le misure comuni a livello europeo sono state stabilite dal Consiglio Europeo alla fine della settimana scorsa, quando gli stati dell’Unione si sono detti solidali con la Gran Bretagna, considerando che la Russia sia, molto probabilmente, l’artigiana dell’attacco e che non esista un’altra spiegazione pertinente.
A Bruxelles, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha affermato che misure supplementari, tra cui anche nuove espulsioni, non sono escluse nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”. Sempre in Europa, l’Ucraina ha mandato a casa 13 diplomatici russi per solidarietà con i partner britannici e gli alleati transatlantici e in coordinamento con i Paesi dell’UE”. Hanno deciso lo stesso pure la Moldova, la Norvegia e la Macedonia, il Canada e l’Australia, che si annoverano anche tra i Paesi che si sono solidarizzati con la Gran Bretagna in questo scandalo.
Pure l’Alleanza Nord-Atlantica ha deciso di reagire, ha espulso 7 diplomatici russi dalla Rappresentanza di Bruxelles ed ha chiesto alla Russia di ridurre ad un massimo di 20 il personale diplomatico accreditato presso l’organizzazione. L’annuncio è stato fatto dal segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, il quale ha precisato che tramite questa decisione sarà limitata la capacità di Mosca di svolgere azioni di spionaggio nello spazio dell’Alleanza Nord-Atlantica. La Russia non ha mai avuto e non ha niente a che fare con questo caso di avvelenamento, continua a ripetere, d’altra parte, il Cremlino, denunciando ciò che definisce gesti di sfida e promettendo di rispondere a questi.