Reazioni alla proposta di revoca del capo della DNA
A lungo rinviata e proprio per questo molto attesa, la decisione del ministro della Giustizia romeno ha avuto un effetto boomerang: Tudorel Toader ha annunciato, giovedì sera, di aver avviato le pratiche di revoca del procuratore-capo della Direzione Nazionale Anticorruzione, Laura Codruţa Kövesi, incarico ricoperto dal maggio 2013. Il ministro ha detto che, alla base della sua decisione, sono stati atti intollerabili in uno stato di diritto, raggruppati in un rapporto presentato ai rappresentanti dei mass-media. Tudorel Toader rimprovera a Laura Codruţa Kövesi la grave trasgressione delle sue competenze, pressioni sul Governo e sul buon funzionamento delle istituzioni, la tergiversazione della soluzione in alcune cause, la mancanza di reazione per quanto riguarda la verifica di alcuni procuratori, ma anche una serie di dichiarazioni pubbliche. Tudorel Toader: “La DNA non si identifica con il suo procuratore-capo, le cui azioni, durante l’ultimo anno, hanno dimostrato di poter mettere in pericolo proprio l’istituzione che dirige tramite l’eccesso di autorità, l’atteggiamento discrezionale, la sfida dell’autorità del Parlamento, del ruolo e delle competenze del Governo, tramite la contestazione delle decisioni della Corte Costituzionale e della sua autorità.”
Roxana Vasile, 23.02.2018, 12:49
Le reazioni dei politici di Bucarest non sono tardate. Il Partito Socialdemocratico, il principale partito al governo, ritiene che la sollecitazione di revoca sia fondata e sia basata su un rapporto bene argomentato. Stando al senatore socialdemocratico, Şerban Nicolae, un documento del genere dovrebbe far pensare tutti, perché mette in rilievo una serie di vulnerabilità dello stato romeno: “Sarebbe stato meglio se tutto ciò non fosse esistito: né gli atti gravi presentati, né la necessità di sollecitazione della revoca. Purtroppo, quello che ha presentato il ministro della Giustizia sono elementi di particolare gravità, che spiegano, in una certa misura, le gravi disfunzionalità segnalate dalla società per quanto riguarda l’attività della DNA, la scarsa credibilità delle azioni dei procuratori anticorruzione e i risultati discutibili ottenuti soprattutto nell’ultimo periodo.”
Il Partito Nazionale Liberale non condivide quest’opinione. Anzi, il principale partito dell’opposizione parla di una decisione presa dal ministro Tudorel Toader dietro le pressioni di alcune persone con problemi penali. Il portavoce dei liberali, Ionel Dancă: “Nel momento in cui il procuratore-capo della DNA viene revocato in seguito alle pressioni fatte da persone con fascicoli penali in via di svolgimento, sottoposti all’attenzione dei tribunali, il rispetto della legge e la lotta alla corruzione in Romania diventano qualcosa di opzionale. Una cosa del genere è inaccettabile in uno stato di diritto dell’Unione Europea.”
Un messaggio critico trasmette anche la piccola formazione parlamentare di destra l’Unione Salvate la Romania, chiedendo al presidente del Paese, Klaus Iohannis, di non dare corso alla proposta del ministro della Giustizia. Subito dopo l’annuncio di Tudorel Toader, il capo dello stato, l’unico autorizzato a sostituire Laura Codruţa Kövesi, ha precisato, in un comunicato stampa, di mantenere il punto di vista positivo sull’attività della DNA. Considerando che la presentazione del rapporto sull’attività della direzione della DNA sia stata poco chiara, il capo dello stato, d’altronde in conflitto con il Governo, ha promesso che il documento sarà analizzato dettagliatamente dai dipartimenti dell’Amministrazione presidenziale. La presentazione del rapporto da parte del ministro della Giustizia è stata accompagnata da una protesta anti-Kövesi. Alla fine della presentazione, invece, nella Capitale, ma anche in altre grandi città della Romania, migliaia di romeni che considerano il procuratore-capo un simbolo della lotta alla corruzione sono scesi in piazza per sostenere Laura Codruţa Kövesi. Scotenti della decisione del ministro Toader, loro hanno spiegato perché vogliono le sue dimissioni: “Perché ha chiesto la revoca della persona che gode della maggiore fiducia e non vedo motivi fondati per questo.” … “Voglio vivere in un Paese in cui la giustizia sia indipendente, non subordinata alla politica.”
Gli avvenimenti in Romania non sono rimasti senza eco sulla stampa straniera. L’Agenzia France Presse nota, ad esempio, che l’avvio delle pratiche di revoca di Laura Codruţa Kövesi segna l’apice delle tensioni fra la maggioranza politica di sinistra e il potere giudiziario, determinate dall’intento del PSD di modificare le leggi sulla Giustizia.