Problemi nell’accesso ai fondi europei
Durante la sua prima visita a Bruxelles da quando ha assunto il mandato, il premier socialdemocratico romeno, Viorica Dăncilă, si è incontrato con alcuni esponenti europei. Martedì, il capo dell’esecutivo di Bucarest ha discusso con il commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, sul ritardo nell’assorbimento dei fondi europei. L’esponente europeo ha ammonito nuovamente che le autorità di Bucarest devono sbrigarsi e semplificare le procedure per l’impiego dei fondi europei.
Mihai Pelin, 21.02.2018, 12:28
Durante la sua prima visita a Bruxelles da quando ha assunto il mandato, il premier socialdemocratico romeno, Viorica Dăncilă, si è incontrato con alcuni esponenti europei. Martedì, il capo dell’esecutivo di Bucarest ha discusso con il commissario europeo per la politica regionale, Corina Creţu, sul ritardo nell’assorbimento dei fondi europei. L’esponente europeo ha ammonito nuovamente che le autorità di Bucarest devono sbrigarsi e semplificare le procedure per l’impiego dei fondi europei.
Il 2018 è un anno fondamentale per l’assorbimento dei fondi che arrivano da Bruxelles e la Romania rischia di perdere centinaia di milioni di euro, ha detto Corina Crețu, aggiungendo che le autorità romene sono consapevoli di questo pericolo ed hanno deciso di prendere nuove misure. Corina Creţu: “Abbiamo concordato che è necessaria un’azione congiunta, urgente, per quanto riguarda i rischi del mancato assorbimento, perché, in primo luogo, nel Programma Operativo Regionale rischiamo di perdere più di 800 milioni di euro. Il primo ministro ha preso la decisione di creare un gruppo di lavoro per accelerare la semplificazione delle procedure e l’assorbimento dei fondi UE in Romania, e ho deciso che anch’io, in veste di commissario europeo, avrò un mio rappresentante.”
Uno dei maggiori rischi di perdita di fondi europei riguarda la costruzione dei tre ospedali regionali di Iaşi (nord-est), Cluj- Napoca (nord-ovest) e Craiova (sud-ovest), progetto avviato tre anni fa, ma rimasto molto indietro rispetto alle scadenze stabilite. Corina Creţu: “Il tempo vola, l’approvazione di questi progetti risale a luglio 2015. Fino al 2018, le cose si sono mosse con grande difficoltà e l’unica certezza, purtroppo, è che il Governo romeno assieme alle autorità di Iaşi, Cluj, Craiova hanno stabilito le collocazioni.”
Entro il mese prossimo, andavano ultimati i studi di fattibilità, però a causa dei ritardi, è stato concordato un nuovo calendario con una prima scadenza a ottobre, affinché i lavori di costruzione possano iniziare l’anno prossimo. Se neanche quest’ultimo calendario sarà osservato, il rischio di perdere il finanziamento europeo aumenta moltissimo. Gli stati membri devono rispettare una cosiddetta regola di disimpegno, secondo la quale la Commissione può ritirare i fondi che non sono stati spesi entro tre anni dalla data alla quale sono stati stanziati alle autorità nazionali. Perciò, se i lavori non sono ultimati e i pagamenti non sono stati effettuati completamente nel periodo di eleggibilità, cioè entro il 2023, non possono più essere rimborsati dalla Commissione. Ricordiamo che, per il periodo 2014-2020, la Commissione Europea ha messo a disposizione della Romania più di 20 miliardi di euro per investimenti nell’economia e finora è entrato meno del 5% di tale cifra.