In attesa dei rapporti sulla giustizia
Un nuovo scandalo, condito con colpi lanciati senza tanti riguardi, contrappone politici, una volta influenti, a inquirenti anticorruzione i cui metodi di lavoro vengono messi in dubbio. L’azione si svolge nel distretto di Prahova (sud), uno dei più ricchi in Romania, grazie al bacino petrolifero e alle apprezzate stazioni montane, e per molto tempo ciò che la stampa locale definisce il feudo della dinastia socialdemocratica dei Cosma. Ex presidente del Consiglio Provinciale per oltre un decennio, Mircea Cosma e suo figlio, Vlad, ex deputato, sono stati condannati in una prima fase rispettivamente a 8 e 5 anni di carcere in un caso di corruzione gestito dalla DNA. Attualmente parlamentare PSD, Andreea, figlia di Mircea e sorella di Vlad, è pure lei incolpata dai procuratori anticorruzione. Messa con le spalle al muro, la famiglia ha risposto all’attacco. Vlad Cosma ha accusato gli inquirenti di averlo utilizzato per fabbricare prove contro altri membri del PSD — l’ex premier Victor Ponta e l’ex deputato di Prahova Sebastian Ghiţă, che successivamente è scappato nella confinante Serbia.
Bogdan Matei, 16.02.2018, 12:48
Il capo della DNA, Laura Codruţa Kövesi, ha smentito categoricamente le accuse lanciate nello spazio pubblico ed ha affermato, nuovamente, che l’attività della Direzione si svolge rispettando strettamente la legge. Tornato precipitosamente da una visita nel Giappone, il ministro della Giustizia, Tudorel Toader, ha annunciato che presenterà, la prossima settimana, nella plenaria del Parlamento, una valutazione dell’attività delle procure generale, anticorruzione e antimafia. Egli ha spiegato di aver ricorso a questa soluzione sia perché la legge lo costringe a presentare un rapporto di fronte ai parlamentari, sia perché il capo del Governo gliel’ha sollecitato, proprio alla luce dello scandalo scoppiato nel distretto di Prahova. Il premier Viorica Dăncilă: Che si tratti di un ministro, di un primo-ministro o di un semplice cittadino, queste cose vanno chiarite. Non possiamo lasciare le cose così, senza verificarle, dobbiamo avere un punto di vista giuridico su tutti questi aspetti, perché altrimenti possono determinare una sfiducia nella giustizia e non credo sia bene che succeda così.”
Il presidente Klaus Iohannis ha ribadito, invece la piena fiducia nella DNA. Con parole molto dure, che non usa abitualmente, il capo dello stato ha riassunto la sua opinione sullo scandalo in Prahova: Certe persone con problemi penali fanno un tentativo disperato di attaccare e screditare la DNA e la sua direzione. A mio avviso, questo tentativo è patetico e non convincente e la mia opinione sul lavoro che fa la DNA la conoscete. Però mi fa piacere ripeterla. La Direzione Nazionale Anticorruzione e la direzione della DNA fanno un ottimo lavoro.”
Il presidente Iohannis ha aggiunto che, personalmente, non vede motivi per la revoca dalla carica del procuratore capo Kövesi, anche se i suoi nemici, nella politica e dai mass-media, sollecitano sempre più veementemente la sua partenza.