28/o anniversario della Rivoluzione Romena
La violenta separazione dal comunismo 28 anni addietro e la dannosa impronta lasciata dal regime per oltre quattro decenni sul destino della Romania, tornano ogni anno all’attenzione dell’opinione pubblica. Preannunciati dal crollo del Muro di Berlino e dallo scioglimento dei regimi totalitari nell’Europa centro-orientale, la rimozione della coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceausescu e il divorzio definitivo dal comunismo non sono stati mica facili. Ogni anno, il Parlamento di Bucarest, entità fondamentale nell’architettura istituzionale della Romania democratica, si riunisce in seduta solenne alla memoria delle oltre 1.100 vittime della repressione del regime.
Florentin Căpitănescu, 22.12.2017, 12:39
La violenta separazione dal comunismo 28 anni addietro e la dannosa impronta lasciata dal regime per oltre quattro decenni sul destino della Romania, tornano ogni anno all’attenzione dell’opinione pubblica. Preannunciati dal crollo del Muro di Berlino e dallo scioglimento dei regimi totalitari nell’Europa centro-orientale, la rimozione della coppia dittatoriale Nicolae ed Elena Ceausescu e il divorzio definitivo dal comunismo non sono stati mica facili. Ogni anno, il Parlamento di Bucarest, entità fondamentale nell’architettura istituzionale della Romania democratica, si riunisce in seduta solenne alla memoria delle oltre 1.100 vittime della repressione del regime.
La serie dei discorsi in plenaria è stata aperta dal vicepresidente della Commissione parlamentare per i rivoluzionari, il deputato socialdemocratico Adrian Paul Radu: I fatti e i momenti unici della Rivoluzione iniziata a Timisoara, evocati adesso, sono solo alcuni frammenti di una verità storica di cui è nostro compito parlare. Rendiamola nota alle giovani generazioni, in segno di rispetto per gli eroi della Rivoluzione, con un’arringa per non dimenticare.
A sua volta, il senatore liberale Marcel Velea ha dichiarato che la memoria degli eroi della Rivoluzione va rispettata: La Rivoluzione Romena ha sconfitto la paura, ha sconfitto il regime e ha eretto una nazione libera. E’ stato il sacrificio a dare i natali alla democrazia. Applaudiamo la forza della nostra nazione, la risolutezza e il coraggio di lottare per la dignità umana, civica, e per i nostri diritti inalienabili.
Da parte sua, Vlad Alexandrescu, senatore dell’USR, ha detto che la lotta per una Romania europea rappresenta l’omaggio recato agli eroi della Rivoluzione: La libertà, la democrazia costituzionale, lo stato di diritto, la giustizia indipendente, l’integrità e la responsabilità nell’esercitare il potere sono i valori per i quali dobbiamo continuare a lottare in Romania, per rendere veramente onore alla Rivoluzione del dicembre, la nostra Rivoluzione.
A Bucarest e non solo si sono svolte più cerimonie religiose e sono state deposte corone di fiori a Piazza dell’Università, percepita come simbolo della lotta contro il comunismo, nonchè al Cimitero degli Eroi della Rivoluzione. Ho perso mio figlio in età di 19 anni e mezzo. Questo dolore rimarrà per sempre. Loro hanno cominciato qualcosa, che però noi non abbiamo continuato, ha detto a Radio Romania uno dei partecipanti. Simili cerimonie sono state organizzate anche alle sedi di Radio Romania e dell tv pubblica, istituzioni media che hanno svolto un ruolo fondamentale a dicembre 1989.