Modificato lo statuto dei magistrati
La modifica delle leggi sulla giustizia è arrivata anche all’attenzione del Consiglio d’Europa, la quale chiede alla Romania chiarimenti sulle controverse iniziative legislative, dopo che il Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO) ha attivato, per la prima volta, una procedura per circostanze eccezionali. In tal modo, il Consiglio intende verificare se i cambiamenti legislativi in Romania trasgrediscono gli standard anticorruzione di questo organo europeo.
Corina Cristea, 12.12.2017, 13:10
Nonostante le proteste che, da quasi un anno, riuniscono in piazza, a Bucarest, in altre città romene o all’estero, un numero significativo di persone scontente dell’iniziativa di modificare le leggi sulla giustizia, lunedì è stato fatto un ulteriore passo nella direzione voluta dalla coalizione PSD-ALDE al potere. Una delle tre leggi sulla giustizia è stata adottata dai deputati, anche se il Consiglio Superiore della Magistratura, il Ministero Pubblico e la maggior parte delle associazioni dei magistrati hanno contestato le modifiche.
In questo modo, nella forma adottata dalla Camera dei Deputati, viene introdotto il controllo gerarchico superiore, anche da parte del ministro della giustizia, sui procuratori, i magistrati non possono essere collaboratori dei servizi segreti e sono costretti a inoltrare ogni anno autocertificazioni in tal senso. Viene inoltre introdotto l’obbligo dello stato di agire, per recuperare i danni, contro il magistrato che ha commesso un errore in malafede o per una grave negligenza. Allo stesso tempo, un magistrato non può più essere sospeso automaticamente, se viene rinviato a giudizio, il presidente romeno non può più rifiutare la nomina di procuratori nell’incarico di giudici e viceversa e neanche la nomina dei capi dell’Alta Corte di Cassazione e Giustizia. Invece, il capo dello stato mantiene le attuali prerogative nella procedura di nomina del procuratore capo e dei capi della DNA e della DIICOT.
Tutti questi provvedimenti sono stati adottati mercoledì scorso in una seduta-maratona dei deputati, mentre adesso si è svolta solo la sessione di voto finale. La decisione ha destato il malcontento dell’opposizione, la quale ha ricorso, senza successo, alle vie legali per opporsi all’iniziativa del potere.
Nella stessa seduta ha ricevuto il voto finale anche il controverso progetto di modifica della legge sull’Agenzia Nazionale di Integrità (ANI), stando al quale sono cancellati i divieti applicati ai parlamentari che si sono trovati in conflitto di interessi nel periodo 2007-2013. Invece il secondo progetto del pacchetto di modifica delle leggi sulla giustizia, quello relativo all’organizzazione giudiziaria, ha ricevuto un rapporto favorevole da parte della Commissione speciale ed andrà alla Camera dei Deputati. Le modifiche più controverse riguardano la creazione di una sezione speciale di indagine nei confronti dei magistrati e l’inasprimento delle condizioni necessarie per diventare procuratore alla DNA o alla DIICOT. (tr. G.P.)