Ancora controversie sulle leggi della giustizia
Le controverse leggi sulla Giustizia, promosse dalla coalizione di sinistra al potere e veementemente criticate dalla società civile, ma anche dai capi delle principali istituzioni giudiziarie romene, sono arrivate quasi alla fine delle procedure nel Parlamento. La Camera dei Deputati ha esaminato, in particolar modo, la legge sullo statuto dei giudici e dei procuratori. La seduta è iniziata in maniera sobria, con un momento di silenzio alla memoria dell’ultimo re di Romania — Michele, che si è spento martedì, in Svizzera. Poi sono intervenute le tensioni fra potere e opposizione e i parlamentari sono arrivati a scambiarsi offese e insulti. Il dibattito si è trasformato in un vero e proprio spettacolo, culminando con una protesta spontanea inedita dei rappresentanti dell’USR, i quali hanno preso d’assalto praticamente la tribuna della plenaria agitando cartelloni su cui c’era scritto “Ladri!”.
Mihai Pelin, 07.12.2017, 12:49
Le controverse leggi sulla Giustizia, promosse dalla coalizione di sinistra al potere e veementemente criticate dalla società civile, ma anche dai capi delle principali istituzioni giudiziarie romene, sono arrivate quasi alla fine delle procedure nel Parlamento. La Camera dei Deputati ha esaminato, in particolar modo, la legge sullo statuto dei giudici e dei procuratori. La seduta è iniziata in maniera sobria, con un momento di silenzio alla memoria dell’ultimo re di Romania — Michele, che si è spento martedì, in Svizzera. Poi sono intervenute le tensioni fra potere e opposizione e i parlamentari sono arrivati a scambiarsi offese e insulti. Il dibattito si è trasformato in un vero e proprio spettacolo, culminando con una protesta spontanea inedita dei rappresentanti dell’USR, i quali hanno preso d’assalto praticamente la tribuna della plenaria agitando cartelloni su cui c’era scritto “Ladri!”.
I parlamentari dell’USR e del PNL sostengono che il PSD desideri impossessarsi di tutte le istituzioni dello stato romeno. Loro sono scontenti anche della velocità con la quale si svolgono i dibattiti ed hanno annunciato che segnaleranno la situazione pure alla Corte Costituzionale. Cătălin Predoiu, deputato PNL: “Tutti vogliono levarsi dai piedi questo progetto. Prima se ne è liberato il ministro della Giustizia, lo ha fatto poi la Commissione Iordache, ora la patata bollente è stata buttata al Senato, ma ogni volta la cosa diventa sempre più sporca.”
La maggioranza parlamentare PSD-ALDE sostiene però che il progetto è stato sottoposto a dibattito pubblico, e le modifiche apportate sono il risultato delle consultazioni con le associazioni professionali operanti nel settore. Alina Tănăsescu, deputata PSD: “Vi ricordo che nel 2005 le leggi sulla giustizia sono state adottate con l’assunzione della responsabilità da parte del governo. Nessun parlamentare ha potuto inoltrare almeno un emendamento.”
L’unico emendamento che modifica il rapporto proposto dalla commissione è quello che obbliga lo stato a prendere misure per recuperare i danni contro un procuratore o giudice che ha commesso un errore giudiziario. Nel documento si stipula inoltre che il capo dello stato non può modificare neanche in maniera motivata, le nominalizzazioni per le cariche direttive all’Alta Corte di Cassazione e Giustizia, invece mantiene i suoi attributi nella procedura di nomina del procuratore generale e dei capi della DNA e della DIICOT. Inoltre, un magistrato non sarà sospeso dall’incarico automaticamente quando viene rinviato a giudizio. I dibattiti tesi nel Parlamento sono stati seguiti da proteste di piazza, vicino alla sede del legislativo. I manifestanti contestano le modifiche apportate alla legge sullo statuto dei magistrati proposte dal potere di sinistra.