Fondi europei per la Moldova
La Moldova e l’UE hanno firmato giovedì a Bruxelles i documenti riguardanti la concessione di un’assistenza macrofinanziaria per un valore di 100 milioni di euro, di cui 40 milioni come grant e il resto come prestito. I documenti saranno inviati alla ratifica del Parlamento di Chisinau. Intanto, si stanno compiendo degli sforzi per riunire i requisiti richiesti dal rilascio della prima tranche del prestito. Stando a Radio Chisinau, più eurodeputati, ma anche forze politiche della Moldova, avevano sollecitato il rinvio della concessione dell’assistenza finanziaria, dal momento che il Parlamento di Chisinau ha modificato il sistema elettorale, nonostante le raccomandazioni della Commissione di Venezia. In margine al vertice UE con i Paesi del Partenariato Orientale, il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, e il premier moldavo Pavel Filip hanno discusso a Bruxelles dell’implementazione dell’Accordo di Associazione tra l’UE e la Moldova, nonchè della situazione interna in questo stato.
Daniela Budu, 24.11.2017, 12:22
Tusk ha affermato che la Moldova è uno dei più importanti attori del Partenariato Orientale, e si è detto contento del livello di popolarità raggiunta dall’UE tra i cittadini moldavi. Dal canto suo, Filip ha ribadito l’interesse per la continuzione del percorso europeo della Moldova, spiegando che i recenti sondaggi evidenziano un notevole aumento del sostegno dei cittadini moldavi al progetto di integrazione nell’UE. Pavel Filip ha detto a Tusk che tra le priorità del suo governo si annoverano l’indipendenza della giustizia, la continuazione delle indagini sulla frode bancaria e la responsabilità delle persone coinvolte, nonchè l’implementazione della nuova legge elettorale conformemente alle raccomandazioni della Commissione di Venezia.
D’altra parte, a Bucarest, il ministro della Giustizia moldavo, Vladimir Cebotari, ha detto che il suo Paese conta sulla Romania nel suo camminmo verso l’Unione europea. Anche i partner occidentali hanno espresso la preoccupazioni per la corruzione di Chisinau, che ha portato all’allucinante scomparsa dal sistema bancario di un miliardo di dollari, pari a circa il 15% del Pil. Temendo di buttare i soldi in un buco nero, l’UE, il FMI o la Banca Mondiale hanno sospeso temporaneamente le linee di credito a Chisinau. In quel momento, la Romania è stata l’unica disposta a concedere allo stato confinante un prestito di 150 milioni di euro, nel corso di quattro anni e mezzo, ad un tasso preferenziale dell’1,45%.