L’opposizione ha inoltrato una mozione di sfiducia
Insediato a fine giugno, il Governo PSD-ALDE, presieduto dal socialdemocratico Mihai Tudose, si confronta già con una mozione di sfiducia avviata dall’opposizione di destra. Quest’ultima rimprovera al potere la grande differenza tra le generose promesse elettorali con le quali, a dicembre 2016, il PSD si aggiudicava le elezioni politiche con circa il 45% dei voti, e le attuali politiche governative, incoerenti e confuse, di cui si dice che abbiano sconvolto il settore economico e l’intera società. Soprattutto la modifica del Codice Fiscale, con il passaggio di tutti i contributi sociali dal datore di lavoro all’impiegato e la diminuzione dell’imposta sui redditi dal 16 al 10%, a cominciare dal 1 gennaio 2018, avrà — affermano gli iniziatori della mozione – effetti devastanti su un’economia che, d’altronde, stando a tutte le statistiche è, attualmente, in crescita.
Bogdan Matei, 21.11.2017, 14:37
Insediato a fine giugno, il Governo PSD-ALDE, presieduto dal socialdemocratico Mihai Tudose, si confronta già con una mozione di sfiducia avviata dall’opposizione di destra. Quest’ultima rimprovera al potere la grande differenza tra le generose promesse elettorali con le quali, a dicembre 2016, il PSD si aggiudicava le elezioni politiche con circa il 45% dei voti, e le attuali politiche governative, incoerenti e confuse, di cui si dice che abbiano sconvolto il settore economico e l’intera società. Soprattutto la modifica del Codice Fiscale, con il passaggio di tutti i contributi sociali dal datore di lavoro all’impiegato e la diminuzione dell’imposta sui redditi dal 16 al 10%, a cominciare dal 1 gennaio 2018, avrà — affermano gli iniziatori della mozione – effetti devastanti su un’economia che, d’altronde, stando a tutte le statistiche è, attualmente, in crescita.
Firmato da 148 parlamentari del PNL, USR, PMP e indipendenti e inoltrato venerdì, il testo della mozione è stato letto lunedì nella plenaria del Parlamento, in assenza dei parlamentari del potere e del primo ministro, dal deputato liberale Dan Vâlceanu: “Osate credere, voi leader della coalizione governativa, di aver promesso una crescita del tenore di vita, però in realtà il potere d’acquisto dei romeni diminuisce in un periodo di piena crescita economica. L’inflazione è aumentata 13 volte rispetto all’inizio dell’anno, dallo 0,2% al 2,6%, ed è più del doppio rispetto a quello che avete detto nella campagna elettorale.”
Il premier Tudose afferma che i dibattiti occasionati dalla mozione di sfiducia rappresentano, infatti, un’occasione per presentare quello che ha fatto la sua equipe esecutiva. Egli ha dato assicurazioni che la bozza della finanziaria per il 2018 sarà ultimata a breve e le amministrazioni locali avranno il budget garantito, di modo che non ci siano motivi per aumenti di tasse. Mihai Tudose: “Nessun sindaco, nessun’unità amministrativa e territoriale avrà un budget inferiore, il budget sarà almeno uguale a quello del 2017. Abbiamo avuto negoziati anche con l’ambiente d’affari, con compagnie più grandi e rappresentanti delle più piccole. I datori di lavoro rischiano di perdere i loro dipendenti, se non applicano esattamente questo provvedimento (del Codice Fiscale – n.red.) e non aumentano anche loro gli stipendi dei lavoratori.”
Il presidente del Senato, il leader ALDE, Călin Popescu-Tăriceanu, ha precisato che, entro fine settimana, la direzione del Parlamento si riunirà per fissare la data alla quale la mozione di sfiducia sarà esaminata e votata in seduta plenaria.
I commentatori sono piuttosto scettici in merito alle chance di questa azione dell’Opposizione, perché il potere domina il Parlamento. Anche se le politiche dell’Esecutivo hanno suscitato critiche virulente non solo da parte dei sindacati, dei padronati o della società civile, ma persino della maggioranza governativa, la disciplina di voto dei parlamentari socialdemocratici e liberal-democratici non lascerà posto, secondo loro, a nessuna sorpresa spiacevole per l’equipe di Tudose. (tr. G.P.)