Perché aumentano i prezzi?
Negli ultimi anni, in Romania è diventato ormai una regola che, prima delle grandi feste, Pasqua, Natale o Capodanno, i prezzi dei generi alimentari aumentino esageratamente. I rivenditori sono stati primi ad essere accusati di approfittarsi di questi periodi dell’anno, quando il consumo supera di molto la media, per arrotondare i propri incassi ai danni dei clienti, che pagherebbero qualsiasi cifra affinché le loro feste siano, come sempre, quanto più ricche.
Roxana Vasile, 20.11.2017, 13:38
Negli ultimi anni, in Romania è diventato ormai una regola che, prima delle grandi feste, Pasqua, Natale o Capodanno, i prezzi dei generi alimentari aumentino esageratamente. I rivenditori sono stati primi ad essere accusati di approfittarsi di questi periodi dell’anno, quando il consumo supera di molto la media, per arrotondare i propri incassi ai danni dei clienti, che pagherebbero qualsiasi cifra affinché le loro feste siano, come sempre, quanto più ricche.
Quest’anno però, i rincari sono già arrivati a quote che sembrano assurde. Da qualche settimana, le uova, la carne e i latticini, soprattutto il burro, hanno registrato rincari inspiegabili, in alcuni casi i prezzi essendo doppi. Per quanto riguarda le uova, gli aumenti dei prezzi sono attribuiti al calo della produzione con l’arrivo dell’inverno, ma anche alla crisi sul mercato europeo causata dallo scandalo delle uova contaminate con Fipronil, in cui sono stati coinvolti allevamenti di Olanda, Francia e Belgio. Sempre una crisi europea è invocata anche quando si parla del rincaro del burro. Pure il prezzo della carne è più alto, anche se l’Associazione romena degli Allevatori e degli Esportatori afferma che, il prezzo del pollo e del maiale, è diminuito presso i produttori di oltre il 30% rispetto all’anno scorso.
Il ministro dell’Agricoltura di Bucarest, Petre Daea, sostiene che gli aumenti di prezzi non sono giustificati: Per ogni prodotto venduto nei negozi, siamo andati a controllare il costo presso i produttori. Abbiamo notato che non ci sono modifiche nei costi di produzione. Quindi non abbiamo individuato elementi oggettivi che giustifichino un prezzo del genere, motivo per cui abbiamo sollecitato una risposta al Consiglio della Concorrenza, che è abilitato in tal senso e dispone degli strumenti legali, per vedere se esistono anche altri elementi perturbatori sul mercato.
Tra i fattori che possono influire sui costi dei produttori e dei trasportatori si annoverano l’aumento delle tariffe all’energia e ai carburanti e il deprezzamento della moneta nazionale, il leu, rispetto all’euro. Però è impossibile che questi abbiano determinato l’attuale raddoppiamento dei prezzi — dichiara il presidente dei sindacati dell’industria alimentare, Dragoş Frumosu: È difficile penalizzare qualcuno, perché in fin dei conti, il mercato è libero. Il problema è la presa in giro del tutto ingiustificata nei confronti dei consumatori che portano soldi in tasca ai commercianti ogni giorno, se parliamo di generi alimentari.
Mentre Dragoş Frumosu identifica un “gioco” a livello internazionale dal quale a guadagnare sono i produttori, il presidente dei padronati dell’industria alimentare, Sorin Minea, non crede in una teoria del complotto. Egli sostiene che gli attuali rincari siano solo l’inizio di un processo i cui effetti maggiori si faranno sentire l’anno prossimo. Sorin Minea: Negli aumenti dei prezzi saranno inclusi tutti i costi supplementari: corrente elettrica, energia, combustibili, inflazione, deprezzamento del leu, aumento dello stipendio lordo. Tutto ciò sarà riflettuto nel nuovo prezzo.
Secondo i dati dell’INS, nei primi dieci mesi, il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre il 7%, quello dell’energia termica di circa il 3%, mentre quello del gas di quasi il 2%. (tr. G.P.)