La modifica del Codice fiscale, all’esame
Roxana Vasile, 07.11.2017, 15:24
La mozione semplice inoltrata contro il ministro
delle Finanze di Bucarest, Ionuţ Mişa, è stata bocciata, ieri, dal Senato.
Promossa dal PNL e sostenuta dal PMP e dall’USR, tutti all’opposizione, la
mozione accusava il fatto che l’implementazione del programma di governo con
cui il PSD ha vinto le elezioni ha già creato squilibri economici difficilmente
superabili, e che la crescita economica basata interamente sul consumo mostra i
suoi costi. Inoltre, i firmatari della mozione hanno denunciato il caos fiscale
generato dal Governo di coalizione PSD-ALDE: la crescita delle spese
strutturali con i salari, il calo degli investimenti pubblici e delle entrate
nelle casse dello stato.
Con questo voto, noi, i parlamentari del PNL, PMP
e dell’USR, chiediamo al Governo Tudose l’adozione di misure per riportare
quanto prima la Romania entro i parametri assunti per il deficit di bilancio,
per l’assicurazione della stabilità e della prevedibilità fiscale tanto
necessarie al mondo d’affari, l’adozione di misure per la tutela delle imprese
e del capitale romeno, la riduzione dell’imposizione della manodopera,
l’incentivazione degli investimenti diretti, la riduzione delle spese con i
salari e l’assistenza sociale, e le dimissioni del ministro delle Finanze, ha
spiegato il senatore PNL, Romulus Bulacu.
Estremamente critico con le preconizzate modifiche
fiscali intese dai socialdemocratici è anche il capo dello stato, Klaus
Iohannis, il quale ha ribadito che occorre un rinvio significativo
dell’applicazione delle nuove misure, e che esse andrebbero elaborate in
seguito ad uno studio approfondito. Criticate da moltissima gente, dai datori
di lavoro ai sindacalisti e una parte della società civile, le modifiche sono
fermamente difese dall’Esecutivo, il quale ha affermato che il pacchetto di
misure fiscali preso in considerazione può creare le premesse necessarie per
assicurare un ritmo sostenibile di crescita economica, nel contesto in cui, in
questo momento, la Romania è una delle più dinamiche economie dell’Unione
Europea.
Secondo il progetto di decreto-legge di modifica
del Codice Fiscale, si desidera che, dal prossimo 1 gennaio, tra l’altro, il
pagamento integrale dei contributi previdenziali diventi responsabilità del
dipendente, l’imposta sul reddito sia ridotta dal 16 al 10%, e i datori di
lavoro paghino una tassa nota come tassa di solidarietà. Finora, la seduta
del Governo per l’adozione del decreto-legge è stata rinviata due volte. Per la
maggioranza al governo, allorquando si tratta di un pacchetto di misure cosi’
importanti, la rapidità non è il fattore-chiave. Per gli oppositori delle
modifiche promosse dall’alleanza PSD-ALDE, invece, si tratterebbe di una
tergiversazione generata sia da un’insufficiente argomentazione, sia da un
passo indietro davanti alle numerose critiche ricevute. Critiche arrivate
inclusivamente da parte del sindaco generale della capitale Bucarest, Gabriela
Firea, membro del PSD, il quale teme, ad esempio, che le modifiche fiscali
prese in calcolo determinerebbero un calo dei fondi destinati agli investimenti
nelle comunità locali. (traduzione di Adina Vasile)