Legge controversa sui penitenziari
Ad aprile 2017, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) pronunciava una decisione-pilota contro la Romania in cui constatava l’esistenza di un problema per quanto riguarda il sovraffollamento dei centri carcerari e dei penitenziari. Sempre allora, la CEDU raccomandava alle autorità misure supplementari di tipo logistico, o di politica penale, e concedeva loro un periodo di sei mesi entro i quali presentare un piano coerente in merito. La Corte decideva inoltre di sospendere l’esame di tutti i dossier in cui erano accusate le condizioni inadeguate di detenzione in Romania.
Florentin Căpitănescu, 24.10.2017, 14:16
Ad aprile 2017, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) pronunciava una decisione-pilota contro la Romania in cui constatava l’esistenza di un problema per quanto riguarda il sovraffollamento dei centri carcerari e dei penitenziari. Sempre allora, la CEDU raccomandava alle autorità misure supplementari di tipo logistico, o di politica penale, e concedeva loro un periodo di sei mesi entro i quali presentare un piano coerente in merito. La Corte decideva inoltre di sospendere l’esame di tutti i dossier in cui erano accusate le condizioni inadeguate di detenzione in Romania.
Di conseguenza, il 19 ottobre, in Romania è entrata in vigore la Legge sul ricorso compensativo, secondo la quale per ogni 30 giorni di incarcerazione in condizioni inadeguate, i detenuti ricevono una diminuzione della pena di 6 giorni. Stando al ministro della Giustizia, Tudorel Toader, in seguito all’applicazione di questo atto normativo, sono state liberate quasi 530 persone, e oltre 3.300 hanno la possibilità di ottenere la liberazione condizionale. Ciò significa — ha spiegato Toader — che questi detenuti si possono rivolgere alle commissioni dei penitenziari e ai tribunali, e il giudice deciderà se concedere loro o meno la liberazione condizionale.
I detenuti che hanno scontato integralmente le pene, ma i cui processi sono ancora in via di svolgimento alla CEDU, potrebbero ricevere dallo Stato romeno risarcimenti pari a somme comprese tra 5 e 8 euro per ogni giorno passato in carcere in condizioni improprie. Il ministro ha detto che una misura del genere è stata applicata anche in altri Paesi europei, perché questi detenuti non possono più beneficiare della concessione della grazia.
Tudorel Toader: “Altri hanno scontato interamente la pena, sono andati a casa, ma hanno ancora un processo in via di svolgimento. A loro non si possono più concedere questi sei giorni, sono già a casa e allora riceveranno un compenso. Non sono io a stabilire l’ammontare di tale compenso. Vi posso dare però due esempi: tramite una decisione simile, l’Ungheria ha stabilito la cifra di 5 euro al giorno per l’incarcerazione in condizioni inadeguate, mentre l’Italia ha fissato i risarcimenti a 8 euro al giorno, e la Corte Europea ha considerato giuste queste somme. Probabilmente anche noi dovremmo concedere più o meno queste somme.”
D’altra parte, il ministro della Giustizia spera che, in seguito all’applicazione della Legge sul ricorso compensativo, non appaia ciò che egli ha definito “una dinamica in aumento del tasso delinquenziale”. Il ministro ha avuto un incontro con i capi delle Direzioni di Libertà Vigilata, per stabilire i dettagli relativi alla sorveglianza delle persone liberate dal carcere e al loro inserimento sociale. (tr. G.P.)