Misure e decisioni nella giustizia
Argomento di accesi dibattiti per mesi, il progetto di modifica delle leggi sulla Giustizia, redatto dal ministro Tudorel Toader, sarà, finalmente inoltrato al Parlamento.
Bogdan Matei, 19.10.2017, 13:31
L’uomo forte della coalizione governativa PSD-ALDE, il leader socialdemocratico Liviu Dragnea, ha annunciato che sarà una commissione parlamentare speciale a decidere “quello che resta, quello che viene aggiunto e quello che va eliminato” dal progetto di Toader, dopo i relativi dibattiti nella plenaria del Legislativo. Dragnea ha aggiunto che i dibattiti inizieranno prima che arrivi l’approvazione da parte della Commissione di Venezia sulla procedura di nomina dei procuratori capi. La nostra decisione di adottare queste leggi nell’attuale sessione parlamentare è immutata — ha aggiunto il leader PSD.
Criticata veementemente dall’opposizione di destra, dalla stampa, dalla società civile e da gran parte dei magistrati, la riforma promossa dal ministro Toader è stata motivata dalla necessità di adattare la legislazione sia alle decisioni della Corte Costituzionale, che ai cambiamenti nella società.
Il presidente Klaus Iohannis, il quale sarebbe escluso dalla procedura di nomina dei capi della Procura Generale, dell’Anticorruzione e dell’Antimafia, l’ha definita un attacco allo stato di diritto”. Le associazioni professionali si sono dette scandalizzate dalla creazione di un’unità speciale per il perseguimento dei reati commessi dai magistrati e dall’aumento dell’età minima accettata per la nomina dei procuratori. Irritazione ha provocato anche l’idea di trasferire l’Ispezione Giudiziaria dal Consiglio Supremo della Magistratura al ministero.
“Se questo mix di misure viene adottato dal governo e approvato dal Parlamento, gli sforzi della Romania negli ultimi dieci anni saranno cancellati, e il sistema giudiziario tornerà in un’epoca in cui era subordinato alla politica — ha accusato il presidente Iohannis.
Non tutto funziona perfettamente nella giustizia romena. Una prova è che, giovedì, è dovuto entrare in vigore il cosiddetto ricorso compensatorio, relativo alla liberazione dai penitenziari per condizioni inadeguate di detenzione. Questo prevede che, per un mese passato in carcere in condizioni improprie, i detenuti beneficeranno di una diminuzione della pena di sei giorni. Quasi 100 detenuti saranno liberati proprio nel primo giorno di applicazione della legge. La Romania è stata più volte condannata dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo a causa del sovraffollamento delle carceri, insufficienti per gli oltre 27 mila detenuti.
Inoltre, il presidente del Senato, il leader ALDE Călin Popescu-Tăriceanu, ha annunciato che segnalerà alla Corte Costituzionale l’esistenza di un possibile conflitto fra l’Esecutivo e il Pubblico Ministero. Egli afferma che i procuratori indagherebbero non la legalità, ma l’opportunità delle decisioni del governo, dopo che la DNA ha messo sotto accusa, per atti di corruzione, due ex membri del Governo, che nel frattempo hanno rassegnato le dimissioni — la vicepremier Sevil Shhaideh e la ministra con delega ai Fondi Europei, Rovana Plumb. (tr. G.P.)