Rinviata la legge sulle pensioni
La legge sulle pensioni sarà rinviata all’anno prossimo. Lo ha deciso la coalizione governativa di Bucarest, la quale ha analizzato mercoledì il bilancio di previsione per il 2018. Il bilancio preventivo sarà basato su un PIL di 901 miliardi di lei (circa 200 miliardi di euro), un deficit prefisso inferiore al 3%, la diminuzione dell’imposta sugli stipendi dal 16 al 10% e l’aumento del punto pensionistico a 1100 lei (pari a quasi 250 euro).
Daniela Budu, 19.10.2017, 13:01
Parlando della legge sulle pensioni, il presidente del Senato, Călin Popescu Tăriceanu, ha affermato che “la legge è estremamente complicata e ampia e le misure da prendere in considerazione sono di un’ampiezza senza precedenti. Cioè ci sono milioni di dossier da analizzare per valutare l’impatto di questa legge. Egli ha aggiunto che andrebbero ricalcolate le pensioni, ma va controllato in che misura il bilancio dell’anno prossimo permetterà l’adozione di una misura del genere.
Dal canto suo, il presidente della Camera dei Deputati, il leader del PSD, Liviu Dragnea, ha affermato che il ricalcolo delle pensioni è tardato più del previsto, a causa del gran numero di dossier con problemi. Dragnea dice che, in seguito alle analisi effettuate, sono state notate differenze molto grandi di redditi tra le persone che hanno svolto lo stesso tipo di attività. Liviu Dragnea: “Quando abbiamo discusso di questo, nessuno di noi era al corrente della dimensione dei problemi esistenti all’interno del sistema pensionistico in Romania. Ci servirebbe molto tempo per potere aver accesso a tutte le informazioni. Purtroppo, in Romania ci sono ancora zone nelle pubbliche istituzioni in cui le informazioni vanno estratte in un modo abbastanza strano. Ad esempio, dal settore Sanitario, le informazioni sugli stipendi non sono arrivate. La risposta che abbiamo ricevuto è stata: “Sono dati a carattere personale, non posso fornire queste informazioni”.
L’aumento del punto pensionistico previsto nel Programma di governo “non è messo in dubbio”, ha aggiunto il presidente socialdemocratico Liviu Dragnea al Parlamento. I leader della coalizione governativa hanno analizzato anche la possibilità che il secondo pilastro delle pensioni diventi opzionale, ma una decisione in tal senso sarà presa dopo che l’Autorità di Vigilanza Finanziaria avrà espresso un punto di vista in merito.
D’altra parte, l’opposizione chiede al Governo di rinunciare al pagamento suddiviso dell’IVA che si annuncia obbligatorio dall’anno prossimo per le compagnie che non pagano i propri debiti o per quelle in insolvenza, ma anche al trasferimento del pagamento dei contributi dal datore di lavoro all’impiegato. Il leader liberale, Ludovic Orban, afferma che il trasferimento dei contributi previdenziali ai dipendenti è solo un trucco fiscale, volto a coprire la mancanza dei fondi necessari per mantenere le promesse elettorali del PSD. Una decisione finale sul bilancio di previsione per il 2018 sarà presa la prossima settimana. (tr. G.P.)