L’Assemblea Parlamentare della NATO a Bucarest
L’Alleanza Nord-Atlantica rischia di perdere il suo vantaggio tecnologico, nel caso in cui non investe nella ricerca e nello sviluppo — si legge in un rapporto presentato alla 63esima sessione dell’Assemblea Parlamentare della NATO, organizzata a Bucarest. Il documento, presentato dal relatore generale Thomas Marino (USA), è intitolato “Mantenere il vantaggio tecnologico della NATO: l’adattamento strategico, la ricerca e lo sviluppo nel settore della difesa”.
Florentin Căpitănescu, 09.10.2017, 14:35
L’Alleanza Nord-Atlantica rischia di perdere il suo vantaggio tecnologico, nel caso in cui non investe nella ricerca e nello sviluppo — si legge in un rapporto presentato alla 63esima sessione dell’Assemblea Parlamentare della NATO, organizzata a Bucarest. Il documento, presentato dal relatore generale Thomas Marino (USA), è intitolato “Mantenere il vantaggio tecnologico della NATO: l’adattamento strategico, la ricerca e lo sviluppo nel settore della difesa”.
Secondo il rapporto, il vantaggio tecnologico della NATO si sta erodendo, e nel frattempo appaiono cambiamenti importanti nel campo della scienza e della tecnologia, e alcune tendenze potrebbero influire negativamente sull’equilibrio tecnologico per quanto riguarda la produzione, a breve termine, e l’intelligenza artificiale, a lungo termine. Marino ha affermato che, per il momento, la NATO non è pronta a far fronte a queste sfide, soprattutto sullo sfondo dei bassi investimenti fatti dagli stati membri dell’Alleanza nel settore della ricerca e dello sviluppo nella difesa.
Invece, ha sottolineato Marino, il budget stanziato dalla Russia alla ricerca e allo sviluppo nel campo della difesa, è raddoppiato dal 2012 al 2015, e alcuni esperti considerano che il budget per la ricerca e lo sviluppo della Cina supererà, entro il 2022, quello degli USA, che attualmente coprono due terzi delle spese totali della NATO. Il relatore ha insistito che gli alleati devono rispettare l’impegno a stanziare il 2% del PIL alla difesa, cosa che la Romania, ad esempio, fa. Egli ha inoltre accennato all’idea di un fondo comune dell’UE per la difesa, che potrebbe aiutare moltissimo le capacità di ricerca e sviluppo, ma anche la ristrutturazione della base industriale di difesa sul continente.
D’altra parte, in un rapporto elaborato dalla Commissione politica dell’Assemblea Parlamentare della NATO si rileva che la Russia sta rafforzando le sue capacità militari ed estende le sue azioni al confine orientale della NATO. Nel documento “Russia — da partner a concorrente” sono elencati gli strumenti ai quali Mosca ricorre per porre pressione sullo spazio euroatlantico. La posizione provocatoria di Mosca nei confronti dell’Alleanza e le azioni aggressive contro l’Ucraina, la Georgia ed altri partner della NATO minano la stabilità dell’intero spazio euroatlantico.
Il rapporto raccomanda che gli alleati mantengano una posizione ferma di scoraggiamento di fronte alle sfide e alle aggressioni della Russia contro i partner NATO, soprattutto l’Ucraina e la Georgia. Il documento conclude che gli alleati devono avere un dialogo politico e consistente con la Russia, anche se, al momento è impossibile discutere con Mosca su alcuni temi, come il contrasto del terrorismo e la pacificazione della Siria. (tr. G.P.)