Misure sul mercato bancario
La Banca Centrale è intervenuta sul mercato per fermare l’aumento accelerato dell’indice ROBOR, l’interesse interbancario che influisce direttamente sulle rate dei romeni che hanno preso crediti in lei. ROBOR è il tasso medio dell’interesse al quale le banche romene si prestano denaro tra di esse, e in funzione dell’indice ROBOR a tre mesi vengono calcolati gli interessi per la maggior parte dei crediti in lei. La Banca Centrale si aspetta che questo indice cominci a diminuire, dopo che ha concesso alle banche commerciali un prestito di 9 miliardi di lei (2 miliardi di euro), una somma record per gli ultimi anni, all’interesse dell’1,75%.
Daniela Budu, 04.10.2017, 13:30
La decisione della Banca Centrale giunge dopo che l’indice ROBOR è aumentato rapidamente fino all’1,8%, il maggiore valore degli ultimi tre anni, e uno dei motivi è stata la mancanza di liquidità sul mercato per un periodo più lungo, ha spiegato il governatore Mugur Isărescu: “Abbiamo fatto questa iniezione di liquidità, perché dai dati che abbiamo raccolto, a cominciare dallo scorso giovedì, è risultato che, a differenza dei precedenti mesi, questo deficit di liquidità durava di solito fino intorno al quinto giorno del mese, quando cominciava il pagamento degli stipendi. Ora sembra che duri di più.”
L’intervento della Banca Centrale non vuol dire però che l’interesse interbancario torni al livello minimo di qualche mese fa, ha aggiunto ancora il governatore della Banca Centrale. Il portavoce della Banca Centrale della Romania, Dan Suciu, ha spiegato che la Banca Centrale anticipa una crescita dell’interesse interbancario, però non un’evoluzione talmente ripida verso una massima degli ultimi tre anni: “ROBOR è una parte della rata che la gente deve pagare, non è tutta la rata, ed è aumentato dello 0,5. Così è. Credo che ognuno possa fare questo calcolo. Nell’ultimo mese oppure rispetto ad un anno fa, è aumentato di 0,8. È una cifra consistente, perché si arriva a qualche decina di lei, oppure addirittura a 100, ma non è questo il grande pericolo. Ci saranno pressioni inflazionistiche che si fanno già sentire.”
La mancanza di soldi nei depositi delle banche commerciali è stata legata sia dai rappresentanti della Banca Centrale, che dal ministro delle Finanze, Ionuţ Mişa, anche al fatto che lo stato non è riuscito a raccogliere meglio le tasse e le imposte. Un’altra decisione della Banca Centrale, volta a tranquillizzare il mercato, è stata di diminuire l’intervallo entro il quale possono variare gli interessi sul mercato interbancario. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Centrale ha deciso di mantenere il tasso dell’interesse di politica monetaria all’1,75% all’anno, di diminuire l’interesse per le banche che prendono soldi in prestito dello 0,25% e di aumentare dello stesso valore l’interesse offerto per i depositi. Il Governatore Mugur Isărescu ha precisato che le misure prese dal Consiglio di Amministrazione hanno anche lo scopo di mantenere la stabilità dei prezzi a medio termine, in una maniera che contribuisca ad una crescita economica sostenibile. (tr. G.P.)