Nuove reazioni alla modifica delle leggi sulla giustizia
Come la stampa di Bucarest anticipava già, il Consiglio Superiore della Magistratura ha dato, giovedì, voto negativo al progetto di modifica delle leggi sulla giustizia proposto dal ministro Tudorel Toader, membro nel Governo PSD-ALDE. Per alcuni commentatori è però sorprendente il voto molto stretto nel Consiglio, che indicherebbe tensioni acute fra i suoi membri. Dieci di loro hanno votato contro e otto a favore, ma con delle osservazioni. Le obiezioni di coloro che hanno votato contro riguardano fondamentalmente alcune proposte controverse inserite nella bozza di Toader.
Bogdan Matei, 29.09.2017, 14:42
Tra queste, il passaggio dell’Ispezione Giudiziaria in subordine al ministero, l’eliminazione del presidente del Paese dalla procedura di nomina dei procuratori capi delle Procure anticorruzione e antimafia, il divieto di diventare magistrati per i giuristi che non hanno compiuto i 30 anni e la creazione di una direzione specializzata nel perseguimento dei magistrati che commettono reati. Gli otto membri del CSM che hanno votato a favore accusano la maggioranza di bloccare la riforma. Il ministro Toader, che non ha partecipato alla seduta del CSM, argomentando che non desidera influenzare per niente i dibattiti, ha detto ulteriormente che alcune persone non desiderano la riforma del sistema, il quale deve essere portato entro ciò che lui ha definito parametri di costituzionalità. Sono convinto, ha aggiunto ancora il ministro, che il voto negativo esprime anche il desiderio di mantenere gli attuali privilegi dei magistrati.
Dal canto suo, l’Associazione dei Magistrati di Romania ha criticato il voto negativo del CSM. L’Associazione afferma, in un comunicato, che, in tale contesto, i punti di vista trasmessi dal Paese al Consiglio non potranno più essere sostenuti di fronte al legislativo. Invece il presidente Klaus Iohannis ha sottolineato, tramite il suo portavoce, che la decisione del CSM, anche se ha soltanto un ruolo consultivo, non può essere ignorata dal Governo e dal Parlamento. A nome del più importante partito dell’opposizione di destra, il leader PNL, Ludovic Orban, ha affermato che l’Esecutivo dovrebbe rinunciare a tutti i provvedimenti del disegno di legge, del quale ha affermato che trasgredisce l’indipendenza della giustizia.
La stampa e le organizzazioni civiche definiscono il voto nel CSM piuttosto una buona notizia. Esse esprimono la sfiducia di una parte importante della società romena nei confronti di un potere esecutivo sospettato di voler subordinare la giustizia e frenare la lotta alla corruzione. All’inizio di quest’anno, il tentativo del Governo di modificare i codici penali, tramite ordinanza d’urgenza, ha provocato le più ampie proteste di piazza dei quasi tre decenni post-comunisti. A Bucarest, nella provincia e nella diaspora, centinaia di migliaia di manifestanti hanno accusato il potere di cercare di esonerare dalla responsabilità penale per atti di corruzione persone influenti della politica e dell’amministrazione. (tr. G.P.)