Fiducia nelle banche romene
La Banca Centrale della Romania ha dato assicurazioni, davanti alla Commissione Economica del Senato, che nessuna banca nel Paese si trova sullorlo del fallimento. Il primo-vicegovernatore della Banca Centrale, Florin Georgescu ha spiegato che i meccanismi economici e lattuale legislazione proteggono i risparmi della popolazione entro i 100.000 euro, e il capitale di queste istituzioni finanziarie è sufficiente in quanto è cresciuto il livello dei depositi in rapporto al processo di concessione di crediti. Lincontro degli esponenti della Banca Centrale con i membri del Senato è stato motivato anche dallammontare degli interessi correnti e degli interessi di penalizzazione imposti da queste istituzioni nel momento del ritardo nel pagamento dei crediti. Gli esponenti della Banca Centrale Romena hanno spiegato che la decisione di imporre regole più severe agli enti finanziari non bancari avviene dopo che la concessione di crediti tramite questi enti ha superato il 10% del totale dei prestiti.
Daniela Budu, 28.09.2017, 16:16
Il portavoce della Banca Centrale romena, leconomista Dan Suciu, ha dichiarato che unistituzione non bancaria che offre prestiti ad interessi alti dovrà deporre anche una garanzia supplementare per assicurare la soglia di rischio nel caso in cui questi crediti diventano non performanti, ossia non possono essere più pagati dalla persona che li ha contratti.
“Noi non abbiamo imposto una soglia agli interessi, ma tramite regolamentazioni interne cerchiamo di scoraggiare gli interessi alti. Ossia, per qualsiasi interesse applicato dalle istituzioni finanziatie non bancarie, che supera una certa soglia, noi chiediamo esigenze supplementari di capitale, ossia le istituzioni finanziarie non bancarie vengono con i propri soldi a limitare il rischio per quellinteresse alto, perchè un interesse alto comporta un grande rischio”, ha spiegato Dan Suciu.
Dal canto suo, il vicegovernatore Florin Georgescu afferma che le persone che contraggono crediti tramite le istituzioni finanziarie non bancarie vanno protette dallAutorità Nazionale per la Tutela dei Consumatori. Lesponente della Banca Centrale Romena sostiene anche la necessità di proteggere le istituzioni di finanziamento non bancario, in quanto, nel caso di incidenti sul mercato, si correrebbe il rischio della propagazione di uninstabilità nellintero sistema bancario romeno.
“Nel caso delle istituzioni finanziarie non bancarie, essi non possono attirare depositi dalla popolazione. Essi arrivano col proprio capitale, che non è però grande, è intorno al 7-8% del totale delle risorse per concederle come crediti. Ed essi attirano dalle banche in generale, perchè molte di esse sono filiali, sono entità legate organicamente alla banca, create con gli azionisti della banca-madre, e ricevono linee di credito. Se queste linee di credito non sono mal gestite e se ne concedono crediti molto rischiosi, i soldi non tornano più alle istituzioni finanziarie non bancarie. Praticamente, è una perdita per la banca”, ha detto Florin Georgescu.
Daltra parte, il presidente della Commissione Economica del Senato romeno, Daniel Zamfir, sostiene limposizione di un tetto per linteresse di penalizzazione. Egli afferma che soprattutto le istituzioni di finanziamento non bancario ricorrono ad ingenti interessi, che diventano impossibili da rimborsare. In questo senso, il senatore liberale ha promosso un ddl che stabilisce un rapporto tra linteresse di restituzione del credito e linteresse pagato per i ritardi nel pagamento delle rate. (traduzione di Adina Vasile)