Lo stato dell’Unione nella visione del presidente Juncker
A metà maggio, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker, visitava la Romania, dichiarandosi un amico fedele e un fervente sostenitore del nostro Paese. Vedeva nei romeni, a 10 anni dalla loro adesione all’Unione Europea, forti sostenitori dei valori comunitari. “Abbiamo bisogno di questa energia giovane della Romania che può svolgere un importante ruolo nel modellare il futuro dell’Europa” — precisava allora il capo dell’Esecutivo di Bruxelles. Nel discorso sul futuro dell’Unione, tenuto mercoledì nel Parlamento Europeo di Strasburgo, Jean-Claude Junker ha proposto che la città natia del presidente Klaus Iohannis, della quale è stato anche sindaco – Sibiu – ospiti il 30 marzo 2019 un vertice speciale dei leader dell’Unione che esprimano pubblicamente la loro unità subito dopo che la Gran Bretagna avrà lasciato l’UE.
Roxana Vasile, 14.09.2017, 13:42
Jean-Claude Junker ha annunciato anche il lancio di uno strumento della Commissione Europea volto a sostenere tecnicamente gli stati che non sono ancora membri dell’eurozona. È anche il caso della Romania. Ma queste non sono le uniche buone notizie per il nostro Paese! Per rafforzare la sua unità, l’Unione Europea dovrà diventare più inclusiva — ha affermato Jean-Claude Juncker, precisando che l’Area Schengen dovrebbe essere subito aperto sia per la Romania, che per la confinante Bulgaria.
Il presidente della Commissione Europea ha precisato che, l’anno prossimo, presterà personalmente un’attenzione particolare alla Romania e ai Paesi baltici, che celebreranno un secolo di esistenza, stati senza i quali l’Europa non sarebbe completa. Non in ultimo, egli ha affermato che è inaccettabile oggi che ci siano ancora, in Europa, bambini che muoiono a causa di malattie sradicate ormai da tanto tempo. I bambini di Romania e Italia devono avere accesso al vaccino contro il morbillo come tutti gli altri bambini degli stati membri — ha sottolineato Jean-Claude Junker.
A Bucarest, la presidenza e il governo hanno salutato il suo discorso. Il presidente Klaus Iohannis ha apprezzato il sostegno della Commissione all’adesione della Romania all’Area Schengen e all’eurozona, mentre il premier Mihai Tudose ha notato che è la prima volta che l’esecutivo europeo non ha criticato Bucarest. È un messaggio straordinario, di apprezzamento delle azioni compiute da tutti i romeni — ha detto il primo ministro. Il docente universitario Ştefan Popescu, analista di politica estera, invitato a Radio Romania, ha esortato, invece alla moderazione: Grosso modo, il mandato di Jean-Claude Juncker e della CE si concluderà nella primavera del 2019. Al di là delle buone intenzioni, tra queste buone intenzioni e i negoziati che seguiranno, c’è una differenza che dovrebbe determinare noi, romeni, ad avere un ottimismo moderato.
Tutto il mondo è consapevole che, dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’UE — un momento di grande peso, anche se solo psicologico — bisognerà costruire un’Europa più unita, più forte e più democratica. La Brexit entrerà in vigore dal 29 marzo 2019, quando la presidenza semestrale dell’UE sarà ricoperta dalla Romania. (tr. G.P.)