Indagine sulla qualità degli alimenti
Forse troverà anche la Romania una modalità per avere un quadro legislativo che le permetta di rendere pubblici i nomi delle compagnie che considerano i romeni cittadini di seconda mano, affinché siano trattate allo stesso modo! La dichiarazione irritata appartiene al premier Mihai Tudose, molto scontento del doppio standard praticato da alcuni produttori stranieri di viveri. Basando le proprie affermazioni su un rapporto, il ministro dell’Agricoltura, Petre Daea, ha precisato una cosa che i clienti notavano già da molto tempo assaggiando i prodotti: che alcuni dei generi alimentari venduti in Romania sono di qualità inferiore a quelli simili venduti in Paesi dell’Europa occidentale che, ad un certo momento, avevano avuto l’opportunità di visitare. Sui 29 generi alimentari analizzati dall’Istituto di Igiene e Sanità Pubblica Veterinaria, 9 presentavano differenze. Tra questi: il pesce in scatola, il prosciutto, il bacon e la mortadella.
Roxana Vasile, 28.07.2017, 12:16
Siccome Petre Daea ha precisato di non poter svelare i nomi delle ditte che hanno prodotto i rispettivi generi alimentari, perché non glielo permette la legislazione europea, il premier Mihai Tudose ha chiesto al ministro della Giustizia, Tudorel Toader, di individuare una soluzione giuridica in tal senso, a livello nazionale, di modo che i romeni possano scegliere nei supermercati essendo a conoscenza della verità. Mihai Tudose: “Non abbiamo una norma europea che ce lo permetta. Forse abbiamo una legge interna e, se non possiamo eliminarli dal mercato con l’aiuto degli strumenti governativi, che possiamo almeno rendere pubblici i risultati delle analisi. Creare un quadro legislativo che ci permetta di fare anche noi pubblicità a quelle compagnie che sono più furbe — perdonate la parola, ma è così che si comportano – e poi saranno i romeni a decidere. Gli effetti non saranno positivi per queste ditte, secondo me, dopo che avremo reso pubblico chi si permette di applicare il doppio standard in Romania.”
Alla base dei colloqui per trovare una soluzione giuridica — ha spiegato il ministro delle Giustizia — sta la questione del trattamento uguale di cui devono godere tutti i consumatori dell’Unione Europea. Che le cose non stanno così, lo confermano anche altri Paesi est-europei. Pure Bulgaria, Slovacchia, Ungheria e Polonia hanno lamentato il doppio standard nel settore alimentare e le autorità di questi stati hanno sollecitato all’UE di non permettere più alle multinazionali di utilizzare ingredienti di qualità inferiore sui mercati meno cari dove distribuiscono prodotti. Giovedì, il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Junker, ha concordato che i generi alimentari apparentemente identici non dovrebbero essere venduti con ingredienti di qualità inferiore nell’Europa Orientale. Faremo di tutto per porre fine a questa discriminazione — ha assicurato l’esponente di Bruxelles. La Commissione Europea si è già offerta di finanziare studi effettuati dagli stati membri UE sugli standard dei generi alimentari. (tr. G.P.)